di ELENA BRUNETTO e PATRIZIA RUFFINI
Pronto il decreto di chiusura: cifre del risultato da adeguare nei rendiconti di gestione 2023 Per 1.235 amministrazioni in arrivo nuove risorse per coprire i fabbisogni
Sono 2.790 i Comuni e le Unioni che dovranno restituire 254 milioni, mentre 1.235 enti riceveranno ulteriori contributi per 137 milioni; 4.319 chiudono la partita del fondone Covid in pareggio. Per i Comuni l’eccedenza è di 116 milioni, destinati però a restare al comparto per alleggerire la spending come previsto dalla manovra.
Il decreto sulla verifica degli effetti finanziari dell’emergenza Covid sigilla, insieme alla legge di bilancio 2024, la chiusura della complessa partita dell’emergenza 2020-2022.
Nessun ente è in grado, sulla base delle sole certificazioni inviate alla Rgs, di stimare se deve restituire le risorse o se ne deve riceve ancora e per quale ammontare. Le stesse considerazioni valgono per Province e Città metropolitane, dove l’eccedenza di fondone è di 28,8 milioni.
Il percorso effettuato dal Tavolo tecnico ha distinto due fasi, la prima relativa al 2020-2021 e la seconda al 2022, per tener conto dell’orientamento secondo cui, in quest’ultimo anno, potevano utilizzare risorse da fondone e ristori solo gli enti che avevano somme non utilizzate.
Significative le rettifiche effettuate sui risultati delle certificazioni che sono risultate incomplete (per esempio per mancata valorizzazione delle minori spese, incluso l’Fcde) o errate.
Fra i correttivi, quelli relativi a minori spese non dichiarate 2021 hanno interessato 3.916 Comuni per 288 milioni. Altre rettifiche riferite all’errata valorizzazione di minori entrate hanno interessato 1.708 enti per 344 milioni. Il tavolo ha poi considerato solo il 25% della perdita registrata dagli enti in riferimento alla voce «Entrate da Pa da attività di controllo e repressione delle irregolarità» in quanto non totalmente ascrivibile alla pandemia.
Come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, gli enti locali con eccedenza di risorse, in «surplus finale», dovranno restituire i contributi in eccesso in quote annuali costanti nel 2024-2027. Agli enti in «deficit finale» le somme saranno erogate dal ministero dell’Interno, in quote costanti, entro il 30 aprile dei medesimi anni 2024-2027.
Oltre al capitolo fondone c’è quello dei ristori specifici di spesa. Quest’ultimi, a eccezione del contributo bollette, non sono stati oggetto di correttivi. La restituzione interessa circa 4.600 fra comuni e unioni, per 135,2 milioni.
Sul contributo per il caro energia sono stati operati correttivi tali da azzerare, in alcuni casi, l’importo non utilizzato ritenuto erroneamente certificato, considerando anche gli effetti dei conguagli relativi ai consumi del 2022 contabilizzati a inizio 2023. Dopo i correttivi i ristori per questo contributo non utilizzati passano, per i Comuni, da 74,3 a 6,6 milioni e per le Province da 51,8 a 5,9 milioni.
Gli enti locali dovranno adeguare le quote vincolate del risultato ai nuovi importi nel rendiconto 2023.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
* Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 15 gennaio 2024.
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