Una volta precisati i contenuti dei controlli interni, previsti dalla normativa, la Corte dei conti dell’Abruzzo (deliberazione n.192/2020) si sofferma sulle tecniche di campionamento adottate da un ente locale per controllo di regolarità amministrativa e contabile.
I controlli interni
I giudici contabili, nelle premesse della deliberazione riassumono i principi sui controlli interni degli enti locali.
Come si evince dalle linee guida, approvate con le deliberazioni della Sezione delle Autonomie (n. 14/2018 e n. 22/2019), il questionario è composto in otto sezioni qui di seguito riassunte:
– la prima sezione (Sistema dei controlli interni) mira a realizzare la ricognizione dei principali adempimenti di carattere comune a tutte le tipologie di controllo; i nuovi quesiti attengono alla verifica della piena ed effettiva operatività dei controlli in conformità alle disposizioni regolamentari, statutarie o di programmazione, con particolare riferimento al numero dei report da produrre e ufficializzare, nonché all’adeguatezza ed al funzionamento dei controlli, con riguardo anche alle azioni correttive avviate;
– la seconda sezione (Controllo di regolarità amministrativa e contabile) è volta ad intercettare la presenza di eventuali problematiche nell’esercizio del controllo preventivo di regolarità tecnica e contabile sugli atti aventi rilevanza finanziaria e/o patrimoniale; per il controllo successivo sui provvedimenti di spesa e sui contratti posti in essere, viene, inoltre, richiesta una serie di elementi informativi sul corretto funzionamento dei processi, a monte e a valle dei report adottati nell’esercizio, con particolare riferimento alle misure consequenziali adottate dai responsabili dei settori in cui l’amministrazione locale risulta articolata;
– la terza sezione (Controllo di gestione) contiene domande correlate a profili di carattere eminentemente organizzativo e di contesto, nonché specifici approfondimenti sull’utilizzo dei report periodici e sulla natura degli indicatori adottati, con particolare riferimento al tasso medio di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale, gestiti direttamente o per il tramite di enti strumentali, e al grado complessivo di raggiungimento degli obiettivi operativi dell’azione amministrativa;
– la quarta sezione (Controllo strategico) è intesa, invece, a verificare l’attuazione dei programmi ed il conseguimento degli obiettivi preordinati all’adozione delle scelte strategiche da operare a livello di programmazione; accanto all’individuazione dei parametri di controllo e delle deliberazioni di verifica dello stato di attuazione dei programmi, vengono monitorati gli indicatori e le tecniche adottate per orientare le decisioni dei vertici politici e per segnalare al controllo di gestione le opportune analisi da effettuare in vista degli obiettivi da raggiungere;
– la quinta sezione (Controllo sugli equilibri finanziari) mira a verificare il rispetto delle prescrizioni normative e regolamentari da parte del responsabile del servizio finanziario, al quale compete l’adozione delle linee di indirizzo e di coordinamento per l’ordinato svolgimento dei controlli sugli equilibri finanziari che devono coinvolgere attivamente i responsabili dei servizi, il segretario o il direttore generale e gli organi di governo dell’ente, secondo le rispettive responsabilità; in quest’ambito, sono richieste informazioni relative alle modalità di attuazione delle previste misure di salvaguardia degli equilibri finanziari e delle opportune verifiche in materia di esternalizzazione dei servizi in organismi e società partecipate;
– la sesta sezione (Controllo sugli organismi partecipati) contiene domande dirette a verificare il grado di operatività della struttura dedicata al controllo sugli organismi partecipati, con specifici approfondimenti sugli indirizzi adottati, l’ambito del monitoraggio, i profili organizzativi e gestionali, gli adempimenti normativi, la tipologia degli indicatori applicati e il grado di raggiungimento degli obiettivi loro assegnati;
– la settima sezione (Controllo sulla qualità dei servizi) è diretta, infine, ad evidenziare le dimensioni effettive della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate anche dagli organismi gestionali esterni, in termini di prontezza, coerenza ed esaustività; sono, inoltre, indagati i requisiti di appropriatezza degli indicatori adottati, il livello degli standard di qualità programmati, la misurazione della soddisfazione percepita dagli utenti, l’effettuazione di indagini di benchmarking ed il coinvolgimento attivo degli stakeholder;
– l’ottava sezione (Note) è dedicata ai chiarimenti necessari per la miglior comprensione delle informazioni e/o all’inserimento di informazioni integrative di carattere generale, commenti o altri dettagli informativi riferiti a specifici quesiti, ritenuti utili a rappresentare situazioni caratteristiche o peculiari.
Le tecniche di campionamento del comune
Il controllo sulla regolarità amministrativa, nel comune esaminato, è svolto sotto la direzione del segretario generale, con la collaborazione di un gruppo di lavoro che può avvalersi di uno o più funzionari dell’amministrazione. Il controllo successivo sugli atti del Comune è effettuato a campione mediante una tecnica di estrazione casuale a campione. Sono oggetto del controllo successivo, da effettuarsi trimestralmente, nella misura del 10% degli atti emanati, ha per oggetto le seguenti tipologie di atti: 1) le determinazioni di impegno della spesa; 2) gli atti di indizione di gara; 3) i provvedimenti concessori ed autorizzatori relativamente al solo rispetto del procedimento amministrativo; 4) i provvedimenti ablativi; 5) le ordinanze; 6) i contratti e le convenzioni.
La metodologia di controllo consiste nell’attivazione di un monitoraggio sugli atti di cui al precedente comma con l’obiettivo di verificare: a) la regolarità delle procedure adottate; b) il rispetto delle normative vigenti; c) il rispetto degli atti di programmazione e di indirizzo; d) l’attendibilità dei dati esposti.
Le risultanze dell’attività di controllo di regolarità amministrativa nella fase successiva sono riportate in report bimestrali trasmessi, a cura del Segretario, ai dirigenti, unitamente alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate irregolarità, nonché ai revisori dei conti, agli organi di valutazione dei risultati dei dipendenti, al Consiglio comunale e al Sindaco. Essendo state riscontrate irregolarità, tali da richiedere misure correttive, il Segretario Generale ha formulato osservazioni e fornito indicazioni, suggerimenti e direttive per il prosieguo dell’attività.
Relativamente alla tecnica di campionamento il segretario generale ha precisato che per tutte le tipologie di atti oggetto di indagine, fatta eccezione per le determinazioni, la popolazione coincide con il campione prendendo a riferimento l’elenco completo di atti formati nel bimestre.
I rilievi del Collegio contabile
Il Collegio contabile abruzzese precisa, in merito alle tecniche di campionamento, come la Sezione delle Autonomie ha avuto modi di precisare che un corretto espletamento del controllo di regolarità, la scelta degli atti da sottoporre a verifica, deve essere tale da consentire all’amministrazione di monitorare con particolare attenzione i settori di attività che, per numero di irregolarità e per criticità riscontrate, possano considerarsi per così dire “sensibili”. Nel caso di specie, stabilire una percentuale fissa o un numero fisso di atti da controllare (nel caso in esame per ogni settore di attività una percentuale del 10 per cento praticata peraltro solo per le determinazioni) per tutte le categorie di provvedimenti non è un criterio esaustivo di campionamento, poiché non tiene conto di specifici fattori di rischio, anche legati a fenomeni di corruzione, che caratterizzano maggiormente taluni provvedimenti rispetto ad altri. Sarebbe, pertanto, opportuno che alcuni atti, pur non rientrando nella selezione effettuata, venissero comunque sottoposti a controllo se di importo rilevante o se attinenti ad un’area particolarmente rischiosa di gestione.
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