Contributo e stabilizzazione personale ex ETI e contributo assunzione personale ex Base Nato

Con comunicato del 29 settembre 2025, il Ministero dell’Interno ha annunciato l’erogazione del saldo, pari al 30%, del contributo assegnato per l’anno 2025 a Comuni, Province e Città metropolitane destinato a coprire gli oneri connessi alla stabilizzazione del personale proveniente dall’ex Ente Tabacchi Italiani (E.T.I.).

3 Ottobre 2025
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Stabilizzazione ex E.T.I., dal Viminale via libera al saldo del contributo 2025

Con comunicato del 29 settembre 2025, il Ministero dell’Interno ha annunciato l’erogazione del saldo, pari al 30%, del contributo assegnato per l’anno 2025 a Comuni, Province e Città metropolitane destinato a coprire gli oneri connessi alla stabilizzazione del personale proveniente dall’ex Ente Tabacchi Italiani (E.T.I.).

Il pagamento non riguarda tuttavia gli enti che non hanno trasmesso i documenti contabili alla BDAP, come previsto dal D.M. 12 maggio 2016, né quelli che non hanno adempiuto alla compilazione e invio del questionario SOSE. Per tali amministrazioni è prevista la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro il 30 novembre 2025, così da poter ricevere le risorse spettanti.
Il Viminale ha inoltre ricordato che gli enti beneficiari sono tenuti a comunicare tempestivamente le eventuali interruzioni del rapporto di lavoro del personale ex E.T.I., obbligo funzionale al corretto monitoraggio dell’utilizzo dei contributi erogati.

Ex Base Nato, saldo del 40% ai Comuni per il personale civile

Con comunicato del 30 settembre 2025, il Ministero dell’Interno ha reso noto di aver disposto il pagamento del saldo, pari al 40%, del contributo assegnato per l’anno 2025 destinato al rimborso degli oneri relativi al personale civile assunto a seguito della soppressione della ex Base Nato dell’Arcipelago della Maddalena.
Il contributo trova fondamento nell’art. 2, comma 100, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), che ha previsto misure di sostegno per gli enti coinvolti dalla chiusura della struttura militare.
Il Viminale ha ribadito che resta in capo agli enti beneficiari l’obbligo di comunicare tempestivamente le eventuali interruzioni, per qualsiasi causa, del rapporto di lavoro del personale interessato, così da assicurare il corretto monitoraggio delle risorse erogate.

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