Conti locali promossi

23 Giugno 2021
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Gli enti locali hanno passato indenni la pandemia, ma crescono i comuni in disavanzo soprattutto al Sud. Nell’esercizio 2020 non si sono manifestate le temute tensioni di cassa originate dal Covid. E tutto questo grazie ai ristori messi in campo dal governo per le minori entrate subìte a causa della crisi. Ma il quadro complessivo della finanza locale risulta «non omogeneo» sul territorio e l’analisi delle procedure di riequilibrio finanziario pluriennale conferma come le criticità finanziarie siano prevalentemente concentrate negli enti del Centro-Sud.

Dall’analisi dei rendiconti finanziari, il risultato di amministrazione dei comuni risulta complessivamente positivo (38,7 miliardi), ma al netto degli accantonamenti, dei vincoli e della parte destinata agli investimenti si determina un disavanzo di circa 6 miliardi (5,98 miliardi). Le province e le città metropolitane registrano, invece, un avanzo finale rispettivamente di 260,4 milioni e di 289,7 milioni. È quanto emerge dall’indagine della Sezione delle autonomie della Corte dei conti che ha approvato, con delibera n. 11/2021 la «Relazione sulla gestione finanziaria di comuni, province, città metropolitane per gli esercizi 2019-2020». Il documento mette in luce lo stato della finanza locale di oltre 7.200 amministrazioni (7.135 comuni; 75 province; 14 città metropolitane) i cui rendiconti sono stati riversati nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche. La Corte conti ha evidenziato come siano in aumento i comuni che hanno registrato un disavanzo: più 28% rispetto allo scorso esercizio.

Tale esito secondo la Corte, “è in parte ascrivibile al peso della ri-quantificazione di alcuni importanti accantonamenti come quelli relativi al Fondo crediti di dubbia esigibilità e al Fondo anticipazioni di liquidità per le modifiche intervenute per legge ed in parte conseguenti a specifiche pronunce della Consulta».

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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