In Conferenza Stato-Città arriva l’accordo fra governo ed
enti locali sulla proroga al 31 marzo per i bilanci preventivi e le delibere sui tributi di Comuni, Città e Province. Ma nella riunione della Conferenza, anticipata a ieri, arriva anche l’intesa su cifre e ripartizione del fondo di solidarietà comunale, cioè i numeri di base su cui si costruisce la finanza dei sindaci. Con due novità: le cifre emergono a inizio anno, con un’accelerazione netta resa possibile dall’intenso lavoro tecnico condotto dalla commissione sui fabbisogni standard guidata da Giampaolo Arachi e dagli amministratori locali sotto la regia della viceministra all’Economia Laura Castelli; e il fondo cresce con l’integrazione di 215,9 milioni per tener conto dei nuovi fabbisogni sui servizi sociali e con i 200 milioni che recuperano i tagli della spending review del 2014 ormai scaduta.
Tradotto in cifre, il fondo 2021 per i Comuni è di 2,347 miliardi, a cui si aggiungono 3,818 miliardi a compensazione dell’addio all’Imu/Tasi sull’abitazione principale che portano il totale poco sotto a 6,2 miliardi. Si tratta, va ricordato, delle risorse ordinarie, a cui si aggiungono i 500 milioni del fondo anticrisi già stanziato dalla finanziaria e gli altri aiuti (si ipotizza fino a un miliardo) che potrebbero arrivare dal prossimo decreto ristori. Crisi di governo permettendo.
Il fondo di solidarietà sarà assegnato ai Comuni in due rate a maggio (il 66%) e a dicembre. E dalla sua ripartizione scomparirà finalmente l’effetto distorsivo della Tari che nel nuovo criterio di calcolo viene neutralizzata.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento