di Francesco Cerisano
Il presidente del consiglio all’assemblea Anci di Parma accoglie le richieste dei sindaci
I comuni potranno spendere una percentuale dei fondi
da Parma Un atto di fiducia verso i comuni per le assunzioni legate al Pnrr. L’apertura di credito verso le richieste dell’Anci è arrivata dal premier Mario Draghi a conclusione della XXXVIII assemblea dell’associazione svoltasi a Parma. Al premier il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha ribadito la proposta, già formalizzata al ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, di poter assumere direttamente il personale necessario alla realizzazione degli investimenti, spendendo subito una percentuale prefissata (l’Anci ha proposto il 5% ma l’accordo potrebbe essere trovato anche su una percentuale diversa) del finanziamento assegnato. Tutto questo per bypassare i passaggi burocratici per le assunzioni che ora prevedono la richiesta al ministero titolare dei progetti il quale a sua volta deve chiedere autorizzazione al Mef. Con il rischio, ha avvertito il sindaco di Bari, «di ritardare il lavoro dei comuni e gravare ulteriormente su quello dei ministeri».
Alla proposta dell’Anci Draghi non ha chiuso la porta. Anzi. «Sul reclutamento dovremo sicuramente tener conto dei suggerimenti del sindaco Decaro», ha dichiarato il presidente del consiglio dopo aver ricapitolato le tante misure messe in campo dal governo per gli enti locali. Risorse per funzioni e infrastrutture che hanno portato alla ripartizione di 21,6 miliardi per interventi di manutenzione stradale, rigenerazione urbana, edilizia residenziale pubblica, edilizia scolastica, trasporti. Nel disegno di legge di bilancio il governo ha stanziato 1,4 miliardi fino al 2029 per la messa in sicurezza di ponti e viadotti, ha aumentato di 2,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle scuole fino al 2036, ha investito2 miliardi fino al 2030 per consentire a province e città metropolitane di svolgere le loro funzioni fondamentali, ha istituito un fondo per sostenere i territori montani con 200 milioni l’anno. A questo si aggiungono 159 progetti di rigenerazione urbana su cui sono stati investiti 2,8 mld. «Oltre il 40% di questa cifra», ha precisato il premier, «è destinato al Sud». «Per l’edilizia residenziale pubblica, rendere i quartieri delle città più inclusivi e migliorare la qualità delle abitazioni abbiamo già ripartito 2 miliardi tra le regioni che adesso dovranno bandire i concorsi per i comuni», ha ricordato il capo del governo. «Abbiamo avviato il potenziamento del trasporto extra urbano con 600 milioni già suddivisi tra le regioni per rinnovare la flotta degli autobus e abbiamo assegnato 700 milioni ai gestori regionali per rendere più funzionali le stazioni ferroviarie del Sud».
A questi interventi vanno aggiunti 1,3 miliardi per i bandi che entro fine anno porteranno alla costruzione di nuove mense e palestre nelle scuole e 4,6 mld per il piano dedicato agli asili nido e alle scuole dell’infanzia con cui il governo punta a creare 228 mila nuovi posti di lavoro. «Gli impegni sono chiari, ora tocca a tutti noi trasformare questi progetti in opportunità di crescitae sviluppo», ha ammonito il premier (in foto), riconoscendo però che «non tutti i comuni sono attrezzati allo stesso modo per affrontare la spinta del Pnrr. Ed è essenziale che questa opportunità storica sia colta anche dai centri più piccoli». Per questo sono state semplificate le procedure di affidamento dei contratti pubblici e sono state approvate misure per accorciare i tempi di realizzazione delle opere, «coniugando quando possibile la fase progettuale con quella esecutiva». Ma il problema del reclutamento, ha riconosciuto il premier, continua a essere un convitato di pietra con cui fare i conti. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Camera Roberto Fico che ha messo in guardia dal rischio di «attribuire ai comuni nuovi compiti e stanziamenti senza capacità operative adeguate». «Sul reclutamento straordinario per i comuni, misure importanti sono state previste dal dl 80 ma occorre individuare ulteriori meccanismi e risorse che consentano ai municipi i assumere tutto il personale qualificato necessario per svolgere i propri compiti», ha osservato.Decaro nella relazione che ha concluso la tre giorni di Parma ha ribadito la richiesta dell’Anci di assegnare ai comuni i finanziamenti del Pnrr «in maniera diretta e non intermediata, riducendo al minimo i passaggi burocratici per l’individuazione degli obiettivi e l’erogazione dei fondi».
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
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