Ancora fondi per gli enti locali

ItaliaOggi
16 Ottobre 2020
Modifica zoom
100%
di Francesco Cerisano
Raffi ca di provvedimenti approvati in Stato-città. Nuovi fabbisogni standard per i rifiuti
400 mln ai comuni, 100 alle province, 40 per le zone rosse
Un’altra boccata di ossigeno per i comuni in vista della chiusura dei preventivi fissata a fine ottobre. Con una decreto del Viminale, che ha ricevuto l’intesa nella Conferenza stato-città di ieri, è stato ripartito il primo acconto degli ulteriori fondi (1.020 milioni ai comuni e 450 milioni alle province) stanziati dal decreto Agosto. L’anticipo sarà in totale di 500 milioni (400 mln ai comuni e 100 alle province) ripartiti in base alle maggiori spese che gli enti hanno sostenuto per il sociale e per il trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda i municipi, 250 milioni andranno a rimborsare il fabbisogno di spesa per il sostegno socioeconomico dei nuclei bisognosi, mentre 150 milioni saranno ripartiti per fi nanziare il fabbisogno dovuto ai maggiori servizi di trasporto scolastico. Di questi fondi beneficeranno 168 comuni per un totale di 1,5 milioni di studenti. I 100 milioni alle province saranno distribuiti sulla base del numero di scuole secondarie di secondo grado e sul numero di studenti iscritti. Tra i comuni la più premiata sarà Roma con 14 milioni seguita da Napoli (8,7 mln), Milano (7,8 mln), Palermo (5,9 mln) e Torino (5,2 mln). Tra gli enti di area vasta la più premiata sarà la città metropolitana di Roma Capitale (6,7 mln) seguita da quella di Napoli (5,8), Milano (3,5), Torino (3 milioni), Catania e Salerno (2,4 mln cadauno) e Bari (2,2 mln). Zone rosse Arrivano i fondi anche per i comuni delle zone rosse e per quelli più colpiti (in termini di vittime e contagiati) dal Covid. I 40 milioni stanziati dal decreto Rilancio (art.112bis del dl 34/2020) sono stati ripartiti con un decreto del ministero dell’interno anch’esso approvato ieri in Stato-città. Beneficeranno dei fondi i territori che nel corso dell’emergenza sono stati oggetto di provvedimenti nazionali o regionali (ordinanze) limitative della mobilità in entrata e uscita per almeno 15 giorni. Oltre a Vo Euganeo (Pd), ci sono 16 comuni calabresi, 7 della Campania, uno dell’Umbria, 4 della Basilicata, 12 dell’Abruzzo, 26 dell’EmiliaRomagna, 5 del Lazio, 4 della Sicilia, 4 del Molise e uno della Valle d’Aosta. In totale 81 comuni (per una popolazione pari a 671.167 abitanti) che riceveranno 22,719 milioni sul totale dei 40 milioni stanziati. In pratica 35 euro ad abitante. La restante quota, come detto, andrà ai comuni che fi no al 30 giugno 2020 hanno avuto particolare incidenza (non inferiore all’1%) di positivi Covid e deceduti a causa della pandemia rispetto alla popolazione. I fondi pari a 17,280 mln andranno a benefi cio di 443 comuni di cui 141 della Lombardia, 129 del Piemonte, 11 della Valle d’Aosta, 20 della Liguria, 54 del Trentino-Alto Adige, 29 del Veneto, 4 del Friuli-Venezia Giulia, 27 dell’EmiliaRomagna, 12 della Toscana, 2 dell’Umbria, 5 delle Marche, 2 del Lazio, uno del Molise, uno della Campania, 2 della Puglia, uno della Sicilia e 2 della Sardegna. Fondo per i comuni in defi cit strutturale Ripartito anche il Fondo istituito dal decreto Agosto (art.53 del dl 104/2020) che in attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 115/2020, per favorire il risanamento fi nanziario dei comuni il cui defi cit strutturale e’ imputabile a caratteristiche socio-economiche e non a patologie organizzative, stanzia 100 milioni di euro per l’anno 2020 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, da ripartire tra i comuni che hanno deliberato la procedura di riequilibrio fi nanziario di cui all’articolo 243-bis del Tuel e che all’entrata in vigore del dl Agosto (15 agosto) risultano avere il piano di riequilibrio approvato e in corso di attuazione, anche se in attesa di rimodulazione a seguito di pronunce della Corte dei conti e della Corte costituzionale. Nuovi fabbisogni standard per i rifi uti Cambiano i criteri per calcolare i costi e i fabbisogni standard relativi al servizio di smaltimento rifi uti nei comuni delle regioni a statuto ordinario. Le novità della nuova nota metodologica consistono nell’estensione della base dati a quattro annualità (2010, 2013, 2015 e 2016) in modo da utilizzare tutte le informazioni raccolte sino ad oggi ai fi ni dell’elaborazione dei fabbisogni standard. In questo modo, spiega il provvedimento approvato dalla Conferenza stato-città di ieri, «sono state ottenute stime più robuste e si è potuto approfondire lo studio di quelle caratteristiche strutturali specifi che di ogni ente non altrimenti osservabili». Il decreto prevede inoltre che la dotazione dell’impiantistica sia misurata a livello regionale, sia in termini quantitativi come numero di strutture, che in termini qualitativi in relazione alla percentuale di rifi uti trattati e smaltiti da ogni tipologia di impianto. Tari-Tefa Grazie alla piattaforma PagoPa le province potranno incassare subito la quota di Tari loro spettante, il cosiddetto Tefa, (acronimo di Tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell’ambiente) che viene riscosso dai comuni ma che i municipi quest’anno, anche a causa del Covid, hanno riversato in modo discontinuo agli enti di area vasta. Grazie a PagoPa le province potranno subito conoscere l’ammontare della quota Tefa loro spettante e anche i cittadini avranno ben chiaro quanto di quello che stanno pagando a titolo di Tari sta andando al comune e quanto alla provincia. Altri provvedimenti approvati La Stato-città ha dato anche il via libera allo schema di decreto del ministro dell’interno per le certificazioni degli enti strutturalmente deficitari. Le certificazioni relative ai servizi a domanda individuale dovranno essere inviate con modalità telematica entro il 22 dicembre 2020. Approvato anche il decreto con le istruzioni per accedere ai fondi (10 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021) per l’acquisto di scuolabus ibridi e elettrici a favore degli alunni della scuole dell’infanzia e della scuola primaria. Gli enti avranno tempo 120 giorni dalla pubblicazione in G.U. del decreto per accedere ai fi nanziamenti. Convenzioni di segreteria Un’altra novità su cui c’è stata l’intesa ieri in Statocittà riguarda le convenzioni di segreteria (art.10 dl 174/2012 e art. 16 ter dl 162/2019). D’ora in avanti il segretario che svolge la propria funzione su più comuni in convenzione verrà pagato nella classe corrispondente alla somma degli abitanti dei comuni interessati, e non invece in base alla classe del comune più popoloso come accadeva fi nora. Il costo dello stipendio del segretario verrà suddiviso proporzionalmente agli abitanti dei singoli comuni. Le reazioni «Dopo i 6 mld che, dall’inizio dell’emergenza Covid, il governo ha stanziato a favore dei comuni e delle province, a cominciare dai 400 milioni per l’emergenza alimentare, ora con questi 540 milioni diamo un’ulteriore boccata d’ossigeno agli enti locali», ha dichiarato il sottosegretario all’interno Achille Variati. «Lo facciamo per giustizia, equilibrio e lealtà verso le amministrazioni locali che da sole erogano l’80% dei servizi ai cittadini». «I 40 milioni per aiutare i comuni più colpiti dalla prima ondata dell’emergenza Covid sono un segnale importante», ha commentato il sindaco di Pesaro e presidente di Ali, Matteo Ricci. «Nel dl Rilancio erano stati stanziati 200 milioni per le province più colpite; abbiamo fatto una battaglia per aggiungere 40 milioni per i comuni delle zone rosse e per quelli con il tasso più alto di contagi e vittime. Un sostegno reso possibile soprattutto grazie all’impegno di Claudio Mancini e Fabio Melilli, che hanno presentato l’emendamento in commissione bilancio della Camera, al sottosegretario all’Interno Achille Variati e ai viceministri dell’economia Antonio Misiani e Laura Castelli per il governo».
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento