Al via i contributi per la promozione dell’economia locale nei Comuni fino a 20.000 abitanti

il sole24ore
16 Gennaio 2020
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di Daniela Ghiandoni e Elena Masini

A partire dal 1° gennaio 2020 è diventata operativa la nuova misura di promozione dell’economia locale introdotta dall’articolol 30-ter del decreto Crescita (Dl 34/2019 convertito dalla legge 58/2019). E i Comuni fino a 20.000 abitanti ne saranno, nel bene e nel male, protagonisti, dato che saranno chiamati a erogare direttamente i contributi ai privati commisurati all’entità delle tasse locali pagate. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire come funziona il nuovo meccanismo incentivante. Beneficiari Possono beneficiare dell’agevolazione gli esercenti che procedono all’ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi, situati nei territori di Comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti. A essere interessati sono gli esercizi di artigianato, turismo, fornitura di servizi destinati alla tutela ambientale, alla fruizione di beni culturali e al tempo libero, nonchè di commercio al dettaglio, compresa la somministrazione di alimenti e bevande tramite esercizi di vicinato o medie strutture di vendita. A questo fine è necessario essere in possesso delle abilitazioni e delle autorizzazioni richieste per lo svolgimento delle attività. Per gli esercizi il cui ampliamento comporta la riapertura di ingressi o di vetrine su strada pubblica chiusi da almeno sei mesi nell’anno per cui è chiesta l’agevolazione, il contributo è concesso per la sola parte relativa all’ampliamento medesimo. Restano invece escluse: – le attività di compro-oro, le sale per scommesse o che detengono al loro interno apparecchi da intrattenimento; – le aperture di nuove attività e le riaperture, conseguenti a cessione di un’attività preesistente da parte del medesimo soggetto che la esercitava in precedenza o, comunque, di un soggetto, anche costituito in forma societaria, che sia a esso direttamente o indirettamente riconducibile. Ammontare dell’agevolazione Si prevede l’erogazione di contributi nell’anno in cui avviene l’apertura o l’ampliamento degli esercizi e per i tre successivi, parametrati all’ammontare dei tributi locali dovuti dall’esercente e regolarmente pagati nell’anno precedente a quello nel quale è presentata la richiesta di concessione. Vi rientrano quindi l’Imu, la Tasi, l’occupazione di suolo pubblico, la tassa sui rifiuti, l’imposta comunale sulla pubblicità e anche il canone patrimoniale che debutterà nel 2021 e che assorbirà i tributi minori. Il contributo potrà arrivare sino a coprire il 100% delle tasse locali corrisposte, fermo restando la disponibilità dei fondi necessari. Trattandosi di somme effettivamente corrisposte, resta il dubbio se farvi rientrare o meno anche le eventuali rateizzazioni delle imposte concesse conformemente ai regolamenti dell’ente. Si ritiene che il beneficio sia comunque riconducibile al pagamento, anche in questo caso. Osserviamo come l’agevolazione sia prevista “a regime”, senza limiti temporali. La presentazione delle richieste Le richieste redatte su apposito modello e corredate di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, dovranno essere presentate direttamente al Comune di riferimento, a pena di decadenza, dal 1° gennaio al 28 febbraio di ogni anno, con riferimento ai tributi pagati nell’anno di imposta precedente, a partire dal 2020. Il Comune è chiamato a effettuare i controlli in ordine al possesso dei requisiti prescritti e a stabilire l’importo del contributo spettante, previo riscontro del regolare avvio e mantenimento dell’attività. I contributi sono concessi, nell’ordine di presentazione delle richieste, fino all’esaurimento dei fondi assegnati. L’importo di ciascun contributo è determinato in misura proporzionale al numero dei mesi di apertura dell’esercizio nel quadriennio considerato, che non può comunque essere inferiore a 6 mesi. Assegnazione dei fondi Il legislatore ha stanziato specifiche risorse per l’erogazione dei contributi da parte dei comuni: 5 milioni di euro per il 2020, 10 milioni di euro per l’anno 2021, 13 milioni di euro per l’anno 2022 e 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023. Con decreto ministeriale saranno attribuiti i fondi ai Comuni, i quali dovranno iscrivere nel proprio bilancio un’apposita voce di spesa destinata all’erogazione dei contributi alle attività interessate. I contributi saranno erogati nei limiti delle risorse assegnate e, in caso di insufficienza, saranno ripartite in base all’ordine di arrivo delle richieste, in una sorta di «meccanismo a sportello». Fondamentale quindi per gli esercenti sarà la tempestività nella presentazione delle istanze. Le implicazioni operative L’agevolazione è di immediata applicazione, in quanto il Dm previsto dall’articolo 30-ter è funzionale unicamente a ripartire le risorse. Non occorre che il Comune adotti uno specifico regolamento in proposito. Ciò che invece gli enti sono chiamati a fare è: a) fornire adeguata informazione e pubblicizzazione della possibilità di ottenere le agevolazioni; b) individuare il procedimento amministrativo da applicare. Se la responsabilità del procedimento, infatti, viene posta dalla norma in capo al responsabile dell’ufficio tributi, a essere coinvolti nel procedimento sono più soggetti: l’ufficio Suap per le verifiche inerenti i requisiti tecnici, la polizia municipale per eventuali controlli in loco, i concessionari esterni nella gestione dei tributi locali che riscuotono le somme eccetera; c) stanziare nell’entrata del bilancio il contributo ministeriale e la corrispondente spesa necessaria al trasferimento alle imprese; d) istruire la pratica e assegnare le risorse ai beneficiari; e) liquidare e pagare i contributi; f) presentare apposito rendiconto al ministero. Il nuovo strumento introduce un’interessante opportunità utile ad assicurare la ripresa dei «Comuni polvere», ma solo se sarà affiancato da una reale volontà politica in grado di individuare le altre azioni necessarie a completare la strategia di promozione economica, che anche l’Anci sta promuovendo da tempo.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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