Nel dl Aiuti quater convertito affidamenti diretti Pnrr senza centrali di committenza
Facilitato il ricorso a fornitori diversi da quelli Consip
Un aiuto agli enti locali per l’acquisto di beni e servizi. Viene facilitato il ricorso a fornitori diversi da quelli stabiliti con le convenzioni Consip o da centrali di committenza regionali, grazie alla riduzione delle soglie di ribasso (previste dal dl 95/2012) che consentono agli enti locali di agire autonomamente con riferimento ai servizi di telefonia e agli acquisti di carburanti, energia elettrica e gas. Per i servizi di telefonia si dovranno conseguire risparmi rispetto ai migliori corrispettivi indicati nelle convenzioni e accordi quadro messi a disposizione da Consip, pari al 5% (non più il 10% come previsto dal dl 95), mentre per carburanti, energia e gas la soglia di ribasso scende dal 5 al 2%. Questo consentirà non solo agli enti locali, ma a tutte le amministrazioni pubbliche e le società inserite nel conto economico consolidato della p.a. tenuto dall’Istat, di dribblare le convenzioni Consip che diversamente sarebbero state vincolanti per gli approvvigionamenti relativi a: energia elettrica, gas, carburanti rete e carburanti extra-rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e telefonia mobile, autovetture e autobus. E’ una delle tante novità per gli enti locali destinate ad entrare subito in vigore grazie alla conversione in legge del decreto “Aiuti quater” (dl 176/2022) approvato in via definitiva ieri dalla Camera, senza modifiche rispetto al testo emendato dal Senato. Affidamenti diretti Pnrr senza centrali di committenza Un’altra novità di rilievo del decreto (si veda ItaliaOggi dell’11 novembre 2022) riguarda gli affidamenti di lavori, servizi e forniture legati ad investimenti finanziati dal Pnrr. Fino a 150 mila euro (per i lavori) e fino a 139 mila euro (per servizi e forniture) i municipi non saranno più costretti a rivolgersi ad unioni di comuni, province, città metropolitane e comuni capoluogo in funzione di centrali di committenza. Il decreto “Aiuti quater”, venendo incontro alle difficoltà segnalate dall’Anci, restringe l’ambito di applicazione della norma del dl 32/2019 che sembrava obbligare i comuni, per le procedure legate all’attuazione del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari, ad affidarsi alle centrali di committenza anche per gli affidamenti di importo inferiore alla soglia per gli affidamenti diretti. Un’interpretazione troppo ampia, che in questi mesi ha messo in difficoltà molti comuni. Misure per il caro bollette Il decreto incrementa di 150 milioni di euro per l’anno 2022 l’importo del contributo straordinario autorizzato dal dl n. 17/2022 per garantire la continuità dei servizi erogati dagli enti locali, in relazione alla maggiore spesa per utenze di energia elettrica e gas derivante dalla crisi energetica. L’incremento di risorse è destinato per 130 milioni in favore dei comuni e per 20 milioni in favore delle città metropolitane e delle province. Il rifinanziamento riguarda il Fondo istituito dall’articolo 27 del dl 17/2022 (c.d. decreto energia) e più volte rifinanziato nel corso dell’anno dai decreti legge n. 50/2022 (c.d. decreto Aiuti), n. 115/2022 (decreto Aiuti-bis) e n. 144/2022 (Aiuti-ter), in conseguenza del perdurare della crisi energetica. Con questo nuovo rifinanziamento il contributo straordinario per la continuità dei servizi erogati dagli enti locali è arrivato all’ammontare totale di un miliardo e 170 milioni per l’anno 2022, di cui 990 milioni destinati ai comuni e 180 milioni destinati a città metropolitane e province. Trasporto locale Per fronteggiare i costi dell’energia, con specifico riferimento al trasporto pubblico locale e regionale, vengono stanziati 320 milioni di euro per il 2022 per sostenere il settore a fronte degli eccezionali aumenti dei prezzi dell’energia elettrica e del carburante dovuti alla crisi internazionale in atto. Fondo trasporti Vengono previste nuove modalità di riparto del Fondo che verrà distribuito per il 50% in base ai costi standard e per il 50% tenendo conto dei “livelli adeguati” dei servizi di Tpl, da definirsi con successivo provvedimento attuativo. Si stabilisce inoltre una riduzione di risorse alle regioni se i servizi regionali o locali non saranno affidati tramite procedure ad evidenza pubblica. La riduzione sarà pari al 15% del valore dei servizi affidati direttamente. Rigenerazione urbana L’articolo 14-quinquies, introdotto nel corso dell’esame al Senato istituisce nello stato di previsione del Ministero dell’interno un fondo per investimenti di rigenerazione urbana a favore dei comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, con una dotazione complessiva per il biennio 2025- 2026 pari a 235 milioni di euro, e affida ad un decreto ministeriale il compito di individuare i criteri di riparto del fondo e le modalità di utilizzo delle risorse.
* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 13 gennaio 2022.
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