Il decreto 35/2013, meglio conosciuto come lo “sblocca debiti”, stabilisce che per i lavori pubblici non solo possono entrare le fatture ma anche gli stati di avanzamento, il conto totale dei lavori, gli accordi bonari e gli espropri approvati entro fine 2012; alla medesima maniera, possono trarre una spinta anche i conferimenti e gli aumenti di capitale alle partecipate, attestati da provvedimenti assunti entro il 31 dicembre, e sulle altre spese è necessario tenere presente “un documento che ne attesti l’esigibilità”.
D.l. 35/2013: le prime istruzioni applicative
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