11 miliardi per una nuova p.a.

ItaliaOggi
14 Gennaio 2021
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RECOVERY PLAN/ Piano straordinario di assunzioni negli enti coinvolti dai progetti
Anagrafe e liste elettorali digital. Arriva il cloud nazionale
Digitalizzazione e innovazione. Uno dei tre principali assi lungo cui si snoda il Piano nazionale di ripresa e resilienza-Next Generation Ue, approvato martedì notte dal consiglio dei ministri, punta a cambiare la p.a. aumentandone l’efficienza grazie a uno stanziamento complessivo di 11,45 miliardi spalmato su tre capitoli di spesa (digitalizzazione, modernizzazione, innovazione organizzativa della giustizia) che dovranno finanziare i progetti di un cloud nazionale dove conservare i dati della p.a., la digitalizzazione dell’Anagrafe, la dematerializzazione delle liste elettorali, il rafforzamento dell’app IO, la realizzazione di un portale del reclutamento per i concorsi pubblici (e del Fascicolo del candidato per chi aspira a entrare nei ruoli della p.a), l’integrale digitalizzazione delle procedure per edilizia ed attività produttive. La digitalizzazione e il rafforzamento delle competenze digitali del personale serviranno a dotare la pubblica amministrazione italiana di risorse umane competenti e al passo coi tempi. Un capitale umano su cui puntare e da riqualifi care per aumentare l’efficienza della macchina pubblica assieme a una drastica semplifi cazione burocratica.
Lo stanziamento totale messo in campo per la digitalizzazione ammonta a 7,95 miliardi, suddivisi in 5,57 miliardi per la cittadinanza digitale, 1,25 per le infrastrutture digitali e la cyber security e 1,13 per i dati e l’interoperabilità. Cloud nazionale Il clou delle iniziative messe in campo grazie alle ricorse del Recovery Fund riguarda l’istituzione di un cloud storage nazionale il cui sviluppo camminerà in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X che punta a creare un forum di standardizzazione europeo per defi nire i protocolli di funzionamento dei servizi in cloud. Nello specifico l’investimento mira alla creazione di uno o più Poli strategici nazionali (Psn) verso cui «migrare» i data center delle amministrazioni pubbliche centrali. Questo consentirà di mettere in sicurezza i Centri elaborazione dati (Ced) e i dati di interesse strategico. Lo stanziamento totale per questo progetto è di circa 1.250 milioni. Cittadinanza digitale La diffusione delle piattaforme abilitanti ai servizi della p.a. sarà incentivata attraverso la promozione dell’utilizzo delle identità elettroniche (Spid e Cie), della fi rma elettronica/ digitale e del domicilio digitale da parte dei cittadini. Verrà garantita la completa adozione dell’Anagrafe della popolazione residente (Anpr), la digitalizzazione dall’Archivio nazionale informatizzato dei registri di Stato civile e la dematerializzazione delle liste elettorali, inserite nel più ampio progetto «ItaliaSemplice». L’App «IO» diventerà lo strumento principale di accesso e fruizione dei servizi della p.a.
La notifica digitale con valore legale di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni della p.a., farà sì che i provvedimenti risultino più semplici ed efficienti e maggiormente accessibili, attraverso una completa automazione dei processi. La digitalizzazione della p.a. dovrà avvenire anche sul fronte degli incassi, incentivando l’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici sia per i consumatori sia per gli esercenti (piano cashless). collegandola all’infrastruttura digitale per le certifi cazioni fi scali (fatture elettroniche e corrispettivi telematici). Lo stanziamento totale per questo intervento è di 5.560 milioni, di cui 4.765 milioni già stanziati per il progetto Italia Cashless. Personale Per realizzare l’auspicato ricambio generazionale nella p.a., il governo punta, con i fondi del Recovery, a semplifi care le procedure di reclutamento, rafforzando una nuova stagione concorsuale, attraverso la programmazione continua e periodica dei concorsi pubblici, volti a reclutare prioritariamente giovani laureati con competenze tecniche. Nei concorsi saranno valutate anche le capacità relazionali, motivazionali, attitudinali e di problem solving (c.d. soft skills). A ciò si accompagna un piano organico straordinario di assunzioni di personale a tempo determinato, destinato al rafforzamento delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione del Recovery plan, per garantire il necessario supporto specialistico all’attuazione concreta dei progetti, con attenzione particolare al tema della digitalizzazione, dell’innovazione e della modernizzazione dell’azione amministrativa. Tale reclutamento verrà effettuato sulla base della rilevazione del fabbisogno svolta entro maggio 2021 da ciascuna amministrazione in collaborazione con il Dipartimento della Funzione pubblica. Verrà inoltre realizzato il «Portale del reclutamento» che consentirà ai cittadini di accedere in maniera centralizzata e sistematica a tutti i concorsi a disposizione (per specifi co profi lo professionale con sistema di georefenziazione integrato) e alle p.a. di gestire in maniera unitaria i processi di reclutamento. La partecipazione alle procedure selettive da parte dei candidati attraverso il Portale consentirà la creazione di un «fascicolo del candidato on line» (si veda ItaliaOggi del 23/9/2020) contribuendo alla riduzione degli oneri burocratici a carico dei partecipanti e delle stesse amministrazioni. Per incentivare il lavoro agile e nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico verranno stanziati 720 milioni.
Semplificazione delle procedure Il processo di digitalizzazione delle procedure, si legge nel Recovery plan, «punta a realizzare una p.a. semplice, snella e connessa, capace di offrire servizi pensati sulle reali esigenze di cittadini ed imprese». Si comincerà con un «censimento dei procedimenti», propedeutico alla modifi ca (se del caso, con apposita legge delega) in chiave digitale della disciplina dei vari iter. Verranno soppressi gli adempimenti non più necessari, ridotti tempi e costi, implementando definitivamente il principio del «once-only» che vieta alla p.a. di chiedere nuovamente a cittadini e imprese dati e informazioni di cui sia già in possesso. In agenda anche l’integrale digitalizzazione delle procedure per edilizia ed attività produttive attraverso la digitalizzazione del front office e del back office e l’interoperabilità dei fl ussi documentali tra amministrazioni (Sportello unico attività produttive, Sportello unico edilizia, Conferenze di servizi telematiche e altre procedure rilevanti per le attività produttive). I fondi dell’Ue verranno anche utilizzati per la comunicazione istituzionale delle riforme e delle semplifi cazioni adottate, anche attraverso il web e i social media, sia per informare cittadini e imprese sia per accrescere la «reputazione Paese», secondo le tecniche del ««Country branding». Lo stanziamento totale per questo intervento è di 480 milioni. Infine (si veda ItaliaOggi del 17/9/2020) il Recovery Plan del governo prevede l’istituzione, anche attraverso il recupero di beni demaniali, di poli tecnologici territoriali delle amministrazioni pubbliche (Pta), che fungano da spazi di coworking e smart working, da poli di innovazione tecnico-organizzativa e da centri di formazione e di erogazione di servizi pubblici.
Come verrano spesi i soldi del Recovery plan nella p.a. 5,57 miliardi per la cittadinanza digitale, servizi e piattaforme abilitanti 1,25 miliardi per le infrastrutture digitali e cyber security 1,13 miliardi per i dati e l’interoperabilità 720 milioni per «P.a Competente»: rafforzamento e valorizzazione del capitale umano 480 milioni per la «P.a. semplice e connessa»: semplifi cazione delle procedure e digitalizzazione dei processi 210 milioni per la «P.a. capace»: reclutamento di capitale umano 100 milioni per la «P.a. Smart»: creazione di Poli Territoriali per il reclutamento, la formazione, il coworking e lo smartworking 2 miliardi per l’innovazione organizzativa della Giustizia TOTALE: 11,45 miliardi.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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