Regole contabili sempre più complicate: così slittano i bilanci dei comuni – Indagine Anci – Ancrel

L’ANCI Veneto ha reso noto i risultati dell’indagine compiuta mediante un questionario elaborato su un campione statistico che ha raggiunto il 14,4 % per le amministrazioni comunali (83 su 576 risposte dai Comuni) e il 12,1% per i revisori (70 su 576 risposte dai revisori).

I revisori dei conti impiegano tempi troppo lunghi nella resa del parere, secondo i Comuni.

Questo è il dato principale che emerge dall’indagine realizzata da Anci Veneto in collaborazione con ANCREL Veneto, l’associazione nazionale dei certificatori e revisori degli enti. La lentezza, ad esempio nella risposta da parte dei professionisti su bilancio preventivo e rendiconto, comporta anche ritardi nell’autorizzazione delle voci di spesa relative ai servizi per i cittadini. Entrambe le associazioni ritengono necessario, quindi, elaborare delle modalità d’azione e interazione che possano ottimizzare la relazione tra gli enti e questi professionisti.

Le cause

Le cause dei problemi emersi durante l’indagine, possono essere sintetizzati principalmente in due aspetti: una sempre maggiore complessità della nuova contabilità; la nuova modalità di nomina dei revisori dei conti e assegnazione agli enti tramite sorteggio, introdotta dalla legge n° 148 del 14 settembre 2011.

«Il ruolo del revisore dei conti è indispensabile e prezioso per un ente locale perché la sua azione di verifica dell’operato della ragioneria comunale, è garanzia per questo stesso ufficio. – dichiara Angelo Tosoni, vicepresidente di Anci Veneto – È importante, quindi, ottimizzare la relazione tra enti e revisori. In merito ad esempio, al metodo di nomina dei revisori, potrebbe essere utile introdurre un nuovo criterio di sorteggio, meno radicale dell’attuale, mantenendo comunque la garanzia di trasparenza per cui è stato introdotto. Si potrebbe pensare ad un sorteggio maggiormente localizzato, diviso ad esempio per province, che quindi manterrebbe la casualità, limitando però le difficoltà di spostamento dei revisori. Un’altra proposta potrebbe essere quella di sorteggiare più di un revisore per ogni ente locale, dando la possibilità all’amministrazione di nominare tra i sorteggiati il revisore».

L’attuale metodo di nomina, infatti, comporta alcune difficoltà, come la distanza fisica del professionista dal comune o l’assegnazione a revisori che non hanno l’adeguata esperienza per trattare il caso a comuni tipicamente complessi dal punto di vista della gestione economico-contabile. Inoltre, è possibile che alcuni revisori non vengano mai sorteggiati.

«Ritengo necessario un cambio di livello culturale – dichiara Massimo Venturato, presidente di ANCREL Veneto, candidato per il Veneto alle elezioni del 9 gennaio prossimo per il rinnovo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili -. Per garantire amministrazioni trasparenti ci vogliono controlli da parte di revisori preparati, ma che siano pagati adeguatamente. I revisori degli enti locali non sono politici, sono dei professionisti che operano per il pubblico interesse. Non sono più solo dei revisori dei conti, ma sono revisori a tutto tondo di tutti gli atti amministrativi che riguardano impieghi di risorse pubbliche. Dopo i fatti di Roma e Milano – prosegue il presidente Venturato – si deve rafforzare ulteriormente il fronte del controllo degli enti locali e delle società partecipate dagli stessi e per farlo bisogna impiegare nuove risorse. Spetta al governo impegnare più risorse per i revisori e per la Corte dei Conti, entrambi ultimo baluardo della legalità negli enti locali in questo momento di deriva. Per migliorare i rapporti tra amministratori e revisori è necessaria una revisione del Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali. Il D.Lgs. 267/2000 ha ormai 16 anni e vanno ridefinite le funzioni del revisore dopo l’introduzione della nuova contabilità prevista dal D.Lgs. 118 del 2011 ed  entrata in vigore per tutti gli enti già a partire dallo scorso anno e dopo le continue modifiche normative che hanno introdotto via via sempre più adempimenti a carico dei revisori. E’ necessario, insomma, una rivisitazione completa delle norme con previsione di tempi certi sia da parte degli enti sia da parte dei revisori».

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