Enti in pre dissesto – Anci chiede interpretazione per chiarire la durata del piano di rientro

Un deliberato di tipo interpretativo del ministero dell’Interno, che faccia chiarezza sul piano di rientro degli enti in pre-dissesto e che allinei la durata del piano stesso alle tempistiche previste per gli altri Comuni. E’ quanto richiesto oggi dall’Anci nel corso della Conferenza Stato-Città a cui l’Associazione ha consegnato un documento dettagliato sul perimetro normativo che attiene al provvedimento.

Ad oggi, in virtù del nuovo sistema di contabilità, gli enti possono ripianare in trent’anni eventuali disavanzi derivati dall’accertamento straordinario dei residui. Questa condizione, però, non riguarda gli enti che hanno fatto ricorso alla procedura di riequilibrio prima del 2015 (anno in cui è entrata in vigore la nuova contabilità) obbligandoli nei fatti a rientrare dal disavanzo in soli dieci anni.

Da qui la richiesta Anci, anche alla luce di una recente interpretazione della Corte dei Conti sezione Autonomie che esclude la possibilità per gli enti in pre-dissesto di correggere e quindi allungare il ripiano del disavanzo.

“Se restasse questa interpretazione – ha commentato Bianco – molti Comuni andrebbero in dissesto. Ribadiamo quindi la necessità che al più presto ci sia una interpretazione del ministero dell’Interno, al contempo chiediamo che la questione venga inserita nel decreto enti locali che la Presidenza del Consiglio ci ha assicurato da tempo di voler predisporre ma che, ad oggi, non è stato ancora varato. Sul decreto, inoltre – ha rimarcato il sindaco di Catania –, chiediamo che il presidente della Stato-Città (il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci n.d.r.) si faccia portavoce presso il governo della richiesta Anci di essere ascoltata preventivamente sulle misure che interessano i Comuni, mancando da tempo notizie in questo senso”

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