Servizio di tesoreria – Le proposte Anci e lo studio del Ministero dell’Interno

L’ANCI rende noto che sono necessari: un ritorno al regime ‘misto’ per l’affidamento dei servizi di tesoreria; un aumento del grado di concorrenza tra le istituzioni finanziarie interessate al servizio; un anticipo di tesoreria per gli enti in dissesto e procedure semplificate di affidamento del servizio per le Unioni di Comuni e per i Comuni nati da fusione. Sono queste le proposte Anci presentate nel corso della conferenza Stato-Città del 9 giugno 2016, in cui si è discusso sugli effetti e ricadute sulla gestione finanziaria degli enti dal ritorno al regime di tesoreria unica.

Sempre nel corso della riunione il ministero dell’Interno ha presentato un’indagine conoscitiva sulla situazione degli affidamenti dei servizi da cui, secondo il presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco, “emergono alcuni seri profili di criticità nell’affidamento dei servizi stessi che rischiano di aggravarsi nel 2017 quando scadranno oltre 2 mila contratti di tesoreria. L’indagine – ha aggiunto il sindaco di Catania – in qualche caso è addirittura allarmante e tra qualche mese la situazione potrebbe rivelarsi delicatissima. Consegniamo perciò – ha concluso – un documento con le nostre proposte, confidando al contempo dei provvedimenti legislativi e un immediato confronto tra Anci, Mef, ministero dell’interno, Abi e Banca d’Italia al fine di arrivare ad una soluzione condivisa”.

Il Ministero dell’Interno pubblica in pari data uno studio avente ad oggetto “indagine conoscitiva sulle modalità di affidamento del servizio di tesoreria da parte dei Comuni”.

 

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