DL Enti locali: le richieste dei piccoli Comuni

Con comunicato del 23/06/2016 l’ANCI Lombardia rende noto che:

A margine del Forum sulle gestioni associate tenutosi a Roma, i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni lombardi, in particolare dei piccoli Comuni, chiedono semplificazioni importanti dal decreto Enti Locali 2016, di prossima approvazione da parte del Governo, in modo da poter garantire una programmazione politica seria e di ampio respiro.

Michel Marchi, Presidente del Dipartimento piccoli Comuni – Montagna – Unione dei Comuni – Forme Associative di Anci Lombardia, in una circolare inviata ai Comuni ha sottolineato come “a livello nazionale più della metà della popolazione risiede in piccoli Comuni. Questi sono spesso amministrati da Sindaci che svolgono il proprio ruolo come volontariato civico e con spirito di servizio nei confronti della comunità che democraticamente li ha eletti. Questo è ancora più vero e sentito in Lombardia che ospita nei suoi 1500 Comuni un sesto della popolazione nazionale e con più di 1000 comuni sotto i 5000 abitanti”.

Nella comunicazione Marchi ha quindi evidenziato come dal Decreto Enti Locali gli Amministratori lombardi si aspettano importanti ed immediati provvedimenti concreti che vadano nell’ottica di garantire quindi quei piccoli presidi dello Stato nei territori al servizio dei cittadini.

Nello specifico Anci Lombardia chiede che il DL preveda:

–  l’Eliminazione del DUP (Documento Unico di Programmazione) per i piccoli Comuni;

– l’Inserimento strutturale del FPV (Fondo Pluriennale Vincolato) nel meccanismo di calcolo del saldo di competenza per favorire gli investimenti e la riduzione degli avanzi di amministrazioni

– l’Eliminazione delle sanzioni per quei comuni che nel 2015 hanno sforato il patto di stabilità a causa di ritardi nel l’erogazione dei contributi per edilizia scolastica (programma scuole sicure e mutui BEI) e per il dissesto idrogeologico così come le sanzioni sono state abolite per le Città Metropolitane e per le Aree vaste. Non si può trattare in modo diverso livelli istituzionali importanti;

– l’esclusione dal saldo di competenza dei Comuni sotto i 1.000 abitanti per permettere investimenti essenziali per le loro comunità;

Marchi conclude auspicando “un’azione di Governo che tenga conto del valore delle piccole comunità locali, anche alla luce del prossimo di segno di legge in discussione alla Camera sui piccoli Comuni. Anci Lombardia si impegna sia da ora per far sì che i piccoli Comuni vengano tutelati in questi percorsi di riforma per un vero protagonismo dal basso, agendo in tutte le sedi opportune di discussione”.

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