L’Intervento della Corte Costituzionale sulla remunerazione delle ferie in caso di cessazione del dipendente pubblico

di Vincenzo Giannotti

Benché la problematica dell’intervento della Corte Costituzionale sia riferita ad una norma della Legge regionale della Liguria, tuttavia tale sentenza affronta anche il problema relativo alla restrizione operata dal D.L.95/12. In particolare, la norma regionale oggetto di attenzione è l’art.9 della Legge n.15/2011 secondo il quale “Le ferie maturate e non fruite dai dipendenti che proseguono il loro rapporto di lavoro con la Regione Liguria con forma contrattuale diversa, che comporti la cessazione dal rapporto di lavoro in essere o il collocamento in aspettativa senza assegni […], non possono essere monetizzate e sono convertite in un numero di giorni parametrato al valore economico della giornata lavorativa nell’ambito della nuova tipologia contrattuale”, successivamente sostituita dall’art.18 Legge regionale 38/2011,  disposizione introdotta per chiarire che l’oggetto nel quale alla sua stregua si opera la conversione è costituito, non già da indennità sostitutive, ma dai giorni di ferie fruibili nel nuovo rapporto, ricalcolati mediante il loro apprezzamento economico (meramente virtuale, appunto) sulla base della relativa disciplina.

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