Il sistema delle partecipate alla luce della relazione dei giudici contabili – Il Commento di V. Giannotti
di V. Giannotti (www.bilancioecontabilita.it 4/7/2016)
Lo schema del decreto legislativo, elaborato dal Governo, è stato sottoposto al vaglio dei giudici contabili che hanno pubblicato la relazione, della Corte dei conti a Sezioni Riunite in sede di controllo, in merito all’audizione delle Commissioni congiunte Senato (Affari Costituzionali) e Camera (Bilancio) sull’atto del Governo avente ad oggetto lo “Schema di decreto legislativo recante testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”, qui di seguito riassunto nei punti di maggiore evidenza per gli enti territoriali.
LA PREMESSA
Lo schema del decreto elaborato dal Governo, nei tempi previsti dalla legge delega n.124/2015 sul riordino delle amministrazioni pubbliche, è oggetto di particolare attenzione da parte degli organi comunitari al fine di rimediare alle cause all’origine dell’inefficienza delle imprese a partecipazione pubblica e dei servizi pubblici locali. Va precisato, inoltre, come il legislatore ponga a carico della PA precisi obblighi di analizzare le partecipazioni detenute e di redigere piani di razionalizzazione, con la previsione di adeguate sanzioni in caso di non ottemperanza. Le nuove disposizioni, unitamente a quelle già vigenti, impongono alla PA:
- la redazione di piani di razionalizzazione da predisporre annualmente e non una tantum rafforzando l’obiettivo di ridurre il numero delle società a partecipazione pubblica quale priorità avente carattere sistematico e permanente;
- la regola dell’amministratore unico, rivolta ad incidere sulle società che hanno più amministratori che dipendenti;
- la soluzione in ordine alla qualificazione giuridica, laddove si afferma che “per tutto quanto non derogato dalle disposizioni del presente decreto, si applicano alle società a partecipazione pubblica le norme sulle società contenute nel codice civile e in leggi speciali”.
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