E’ possibile per l’ente locale regolamentare la compensazione di obbligazioni tributarie?

Approfondimento di V. Giannotti

Il Sindaco, prospettando un caso particolare, chiede ai magistrati contabili se sia per il Comune possibile, mediante l’uso della potestà regolamentare in materia di entrate, stabilire compensazioni tributarie quale modo di estinzione dell’obbligazione. In particolare, il caso posto all’attenzione riguarda una società gravata da un debito ICI/IMU, il cui importo è notevolmente aumentato dal 2011 al 2015, tale che la Società si è detta disponibile a versare, in luogo dell’importo economico dovuto, una prestazione diversa consistente nella cessione di un’area edificabile. Secondo il Comune istante, tale soluzione sembrerebbe assentibile sia in quanto l’articolo 8 legge 7 luglio 2000, n. 212 ha introdotto, anche in materia tributaria, il principio generale della compensazione quale modo di estinzione dell’obbligazione, sia tenuto conto di alcuni precedenti indirizzi della giudici contabili ( Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio, deliberazione 3/2010/PAR).
La risposta al quesito è stata analizzata dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per l’Emilia Romagna, con la deliberazione 11/04/2017 n.60, qui di seguito commentata.

Il quadro legislativo di riferimento

Secondo i giudici contabili aditi, le disposizioni legislative a cui fare riferimento in merito alla possibile compensazione dell’obbligazione tributaria, sono rintracciabili nella seguente normativa:

  1. Articolo 52 d.lgs. n. 446/1997 a mente del quale “le province e i comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene all’individuazione e definizione delle fattispecie imponibili dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti. Per quanto non regolamentato si applicano le disposizioni di legge vigenti”;

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