Conferenza delle Regioni parere IMU e Tares

La Conferenza delle Regioni e delle province autonomeha approvato, nella riunione del 13 giugno, le osservazioni al disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, relativo alla sospensione dell’imposta municipale (IMU) e al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Le osservazioni sono poi confluite (in sede di Conferenza Unificata) in un parere favorevole condizionato alla verifica dell’accoglimento (in esito all’iter parlamentare del provvedimento) delle richieste e delle proposte di emendamento formulate in documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e consegnato al governo.

1. in merito al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, le Regioni evidenziano come le risorse stanziate dal Decreto Legge siano assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno dell’anno 2013. Chiedono, pertanto, al Governo di reperire ulteriori risorse necessarie a garantire la copertura integrale del fabbisogno dell’anno in corso.

Le Regioni ribadiscono, inoltre, la necessità di un’immediata ripartizione delle risorse stanziate dal D.L., per poter fornire, con tempestività, una prima risposta alle esigenze dei territori.

2. In merito all’IMU le Regioni chiedono l’esenzione totale dall’imposta con riferimento al patrimonio immobiliare abitativo degli ex IACP comunque denominati e alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari fuori sede.

L’impatto dell’IMU sulle aziende di ERP e sulle predette cooperative presenta, infatti, pesanti ripercussioni sull’operatività di IACP/ALER, specialmente sul livello di manutenzione e conservazione del patrimonio, nonché sulle possibilità di sviluppo e incremento dello stesso mediante nuova costruzione. Tali esclusioni ovviamente devono fare salvi gli equilibri della finanza locale.

3. In merito alla TARES le Regioni chiedono che tale tributo debba essere riformato separando la gestione del servizio cui dovrebbe corrispondere una tariffa dalla imposizione tributaria per servizi generali. Questa riforma appare necessaria per garantire la sostenibilità del ciclo integrato dei rifiuti e per il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Unione Europea in materia . Tali esclusioni ovviamente devono fare salvi gli equilibri della finanza locale.

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