ANCI risponde – La procedura di acquisizione di un’opera abusiva

L’ANCI Risponde pubblica la risposta alla domanda avanzata da un Comune in merito alla procedura di acquisizione di diritto gratuita al patrimonio di un’opera abusiva.

DOMANDA:

L’art. 31 del DPR 380/2001 al comma 4 sancisce, in caso di inottemperanza entro i termini stabiliti, l’acquisizione di diritto gratuita al patrimonio del comune del bene del’aerea di sedime, nonché di quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe. La domanda che si rivolge è questa: l’acquisizione di quanto sopra descritto è una procedura obbligatoria e necessaria al fine di procedere alla demolizione del manufatto abusivo, ovviamente sempre a spese dell’inadempiente? Quali sono i presupposti per non ricorrere all’acquisizione gratuita del bene e a chi compete tale decisione?

RISPOSTA:

L’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive, ai sensi dell’art. 31 DPR 380/2001, “avviene di diritto e in automatico, non ha alcun carattere di discrezionalità”, avendo natura meramente dichiarativa, ed è subordinata unicamente all’accertamento dell’inottemperanza e del decorso del termine di legge per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, che opera automaticamente con riguardo non solo all’opera abusiva e all’area di sedime, ma anche alle pertinenze (Consiglio di Stato 2368/2014, T.A.R. Salerno, sent. 1318/2014). L’accertamento dell’inottemperanza alla ingiunzione di demolizione al termine dei 90 giorni previsti, costituisce titolo per l’immissione in possesso e per la trascrizione gratuita nei registri immobiliari dell’area acquisita a patrimonio comunale, previa notifica all’interessato. Il verbale di accertamento di inottemperanza, di cui sopra, ha carattere endoprocedimentale e meramente dichiarativo, in quanto viene redatto automaticamente per effetto dell’inottemperanza alla demolizione. L’ordine di demolizione, che costituisce il presupposto per l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale, può essere impugnato davanti al giudice amministrativo. Quindi la semplice scadenza dei 90 giorni per ottemperare alla demolizione determina l’automatica applicazione della sanzione amministrativa del trasferimento di proprietà al Comune che, a sua volta, è presupposto necessario affinché l’amministrazione possa provvedere alla demolizione. Non esistono presupposti per non ricorrere all’acquisizione gratuita del bene, salvo i casi in cui le opere siano state realizzate solo in parziale difformità dal permesso di costruire. In tali fattispecie, è possibile non procedere alla demolizione del manufatto laddove, dopo attenta analisi e valutazione da parte della P.A., risulti che le parti difformi non possano essere eliminate senza compromettere la stabilità dell’edificio o delle parti conformi: è allora possibile convertire la demolizione in sanzione pecuniaria (cd. “fiscalizzazione dell’abuso”), che rimane pertanto assoggettata alla valutazione di natura tecnico-edilizia- strutturale del dirigente o responsabile dell’ufficio comunale preposto (art. 34 del D.P.R. 380/2001).

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