La Manovrina è legge: ecco le novità fiscali

Il Senato ha posto la fiducia sul decreto legge 50/2017 con 144 sì, 104 no e un solo astenuto. E così la manovrina correttiva dei conti pubblici, già approvata dalla Camera il 1°giugno, è diventata legge.

Al decreto, in scadenza il 23 giugno, non sono state apportate modifiche rispetto al testo approvato alla Camera.

Vediamo quali sono le misure principali contenute nella manovrina:

Novità fiscali

Tra le principali novità ci sono la Web tax ‘transitoria’, rimborsi Iva più rapidi nel quadro dello split payment esteso ai professionisti e anticipazione della transizione agli indici sintetici di affidabilità fiscale con la chiusura anticipata per la partita degli studi di settore.

La Web tax non è ancora una vera e propria tassa, ma la possibilità di stringere accordi preventivi con l’Agenzia delle Entrate per le imprese del web con oltre 1 miliardo di fatturato, in modo da evitare di incorrere in sanzioni.

Dal 1 luglio lo split payment viene ampliato alle partecipate pubbliche e alle 40 big quotate nel Ftse Mib portando 1 miliardo nel 2017 e 1,5 miliardi nel 2018. Arrivano nuove regole anti truffa sulle compensazioni fiscali che valgono dal 2018 1,9 miliardi e norme più stringenti sui pignoramenti immobiliari dei grandi evasori (85 milioni quest’anno, 282 a regime).

Per quanto riguarda l’Iva sono previste clausole più leggere: per l’aliquota agevolata del 10% si prevede quindi un incremento nel 2018 limitato all’11,5% anziché al 13%, mentre per l’aliquota ordinaria del 22% si dovrebbe passare al 25% il prossimo anno, al 25,4% nel 2019 per poi scendere al 24,9% nel 2020 e tornare al 25% nel 2021.

La manovrina, inoltre, prevede la tassa di soggiorno anche per le case private, equiparate agli hotel. I portali come Booking.com e Airbnb, anche se senza stabile organizzazione in Italia, dovranno nominare un rappresentante fiscale in modo da poter agire da sostituti di imposta e richiedere la cedolare secca al 21% a nome del fisco.

Sempre nell’ambito delle novità fiscali, il decreto legge predispone infine di un Fondo per i Comuni colpiti dal sisma di 1 miliardo per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. I comuni interessati sono: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

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