Rischio commissari per tutti i Comuni

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le ragionerie dei Comuni e delle Province sono “bloccate”, sia sul fronte della programmazione del bilancio preventivo 2013 (la cui scadenza è stata già spostata al 30 giugno) sia su quello della chiusura del consuntivo 2012, nonostante manchino pochi giorni al termine della consegna dei documenti ai consiglieri. Ad aggravare la situazione quest’anno è la novità dell’equiparazione della mancata approvazione del rendiconto entro il termine del 30 aprile alla mancata approvazione del bilancio (Dl 174/2012, articolo 3, comma 1, lettera l). Per cui, se il consiglio non approva il rendiconto entro la fine del prossimo mese, scatteranno le procedure previste dall’articolo 141, comma 2 del Tuel, secondo cui il prefetto, con lettera notificata ai singoli consiglieri, fissa un termine di 20 giorni per l’approvazione della delibera, decorso il quale nomina un commissario e scioglie il consiglio.
Per chiudere i rendiconti mancano i dati definitivi del gettito dell’Imu 2012, dopo l’accertamento convenzionale (stime dell’Economia del 15 ottobre) e quindi del Fondo sperimentale di riequilibrio, ora fondo di solidarietà, nonostante la norma preveda che «a seguito della verifica del gettito dell’imposta municipale propria dell’anno 2012, da effettuare entro il mese di febbraio 2013, si provvede all’eventuale conseguente regolazione dei rapporti finanziari tra lo Stato e i Comuni, nell’ambito delle dotazioni del fondo sperimentale di riequilibrio e dei trasferimenti erariali» (articolo 9, comma 6 bis del d.l. 174/2012).
Alla luce delle prime evidenze di determinazione del gettito incassato ad aliquota base – ha scritto l’Anci la settimana scorsa ai ministeri dell’Economia e dell’Interno – un numero rilevante di Comuni presenta una riduzione di risorse assolutamente insostenibile (oltre un miliardo di euro), non riconosciute finora da parte del governo. Da qui la richiesta, insieme al riconoscimento, di un meccanismo che consenta ai Comuni di mantenere a bilancio le somme non incassate come residui.
L’incertezza dei dati Imu 2012 rende difficile anche la certificazione dei risultati finali del Patto per il 2012 (per i Comuni sopra i 5 mila abitanti), che deve essere sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall’organo di revisione, e spedita al ministero dell’Economia entro il termine perentorio del 31 marzo.
Fra le novità delle operazioni del rendiconto 2012 va ricordato l’obbligo della verifica dei debiti e i crediti delle società verso gli enti controllanti, che dovranno trovare corrispondenza nei residui attivi e passivi risultanti dal bilancio del Comune o della Provincia alla stessa data. In presenza di discordanze, occorre indicare la motivazione e adottare subito (comunque entro l’esercizio finanziario in corso), i provvedimenti necessari a riconciliare le partite debitorie e creditorie.
Ancora, dal rendiconto 2012 trovano applicazione i nuovi parametri per l’individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari, aggiornati con decreto del ministero dell’Interno del 22 febbraio scorso.
Infine, ad agitare i lavori di chiusura dei conti, quest’anno c’è anche la prospettiva dell’armonizzazione dei bilanci e della contabilità, alla quale si comincia ad ispirare il riaccertamento dei residui attivi e passivi.
Ci si attende quindi una immediata azione chiarificatrice che elimini le incertezze, senza la quale appare inevitabile la proroga dei termini per la certificazione del Patto di stabilità e per l’approvazione del rendiconto.

 

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