Analisi del monitoraggio di cassa durante l’anno e l’indicatore di criticità

Approfondimento di V. Giannotti

Il controllo dei flussi di cassa rappresenta un preciso compito del responsabile dei servizi finanziari, non solo nella fase obbligatoria degli equilibri previsti al 31 luglio di ogni anno, in coincidenza con l’assestamento di bilancio, ma anche con altra periodicità, al fine di poter intercettare situazioni di tensione finanziaria tra riscossioni e pagamenti, prima che le stesse evolvano in condizioni di criticità più gravi, compromettendo gli equilibri di bilancio.
D’altra parte, le tensioni nella gestione di cassa rappresentano, in via generale, uno dei primi segnali di squilibri finanziari, costringendo gli enti a supplire alla carenza di liquidità attraverso un costante ricorso all’anticipazione di tesoreria o all’utilizzo per cassa di entrate vincolate ai sensi dell’articolo 195 del TUEL, nonché a dover fronteggiare pagamenti con il rischio di accumulo eccessivo della propria posizione debitoria. A tal fine, il passaggio ai nuovi principi della competenza finanziaria potenziata, l’art.162 TUEL ha introdotto l’obbligo delle previsioni di cassa (con valore autorizzatorio per i pagamenti) limitatamente al primo anno del bilancio preventivo triennale. Inoltre, l’art. 183, comma 8, del TUEL ha previsto che, al fine di evitare ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti pregressi, il responsabile della spesa che adotta provvedimenti comportanti impegni ha l’obbligo di accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con i relativi stanziamenti di cassa, sanzionando la violazione di tale obbligo con la responsabilità disciplinare e amministrativa.

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