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Chiusura bilanci, appello dell'Anci a Governo e Parlamento

Con comunicato del 03/12/2015 l’ANCI Toscana rende noto che:

Da tempo l’Anci pone all’attenzione del Governo e del Parlamento la necessità di dare soluzione ad alcune questioni molto urgenti che riguardano la chiusura dei bilanci del 2015. Vernocia Nicotra, segretario generale Anci, in un intervento su Quotidiano Enti Locali traccia il quadro della situazione, tema per tema.

Le regole dei bilanci armonizzati – È necessario introdurre correttivi che aiutino ad introdurre le regole del bilancio armonizzato in modo equilibrato. Tra questi, si evidenzia la necessità – in caso di disavanzo tecnico – di non computare le spese pari allo stesso disavanzo nel saldo finanziario rilevante per il patto di stabilità interno.

Gli acquisiti centralizzati – Poi l’entrata in vigore, il 1° novembre scorso, dell’obbligo per i Comuni non capoluogo di acquistare lavori, servizi e forniture attraverso centrali uniche di committenza, sta creando non pochi problemi sul territorio. Il correttivo proposto dall’Associazione consiste nell’introduzione di una norma che faccia salve tutte le procedure di gara avviate nel periodo che va dal 1° novembre al 31 dicembre 2015 al fine di non paralizzare l’attività negoziale dei tanti Comuni che hanno in corso processi di aggregazione non ancora definiti. È necessario intervenire per evitare il paradosso di perdere finanziamenti e mutui dell’Ue per il mancato pagamento delle relative spese entro il 31 dicembre 2015. Al fine di facilitare il tempestivo completamento di tali importi, una proposta emendativa dell’Associazione autorizza gli enti locali a effettuare tali spese anche senza ricorrere alle centrali uniche di committenza, escludendo inoltre dal Patto di stabilità il relativo ammontare.

Le gare per la distribuzione del gas – Visto l’estremo ritardo, dovuto al mancato rispetto dei tempi da parte delle altre istituzioni, in materia di gare per la distribuzione del gas per ambiti ottimali, è urgente abrogare le disposizioni relative alle sanzioni per i Comuni annullandone gli effetti.

I gettiti Imu e Tasi non trattenuti – A seguito del lungo iter di approvazione del provvedimento di determinazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale per il 2014, i recuperi di anticipazioni erogate ai Comuni nel corso dello stesso anno a titolo di Tasi nonché parte delle trattenute destinate all’alimentazione del Fondo di solidarietà comunale stesso attraverso una quota del gettito comunale dell’Imu non sono state in molti casi effettuati per intero, per effetto dell’incapienza delle somme incassate a titolo di Imu e Tasi nell’ultimo scorcio del 2014. I numerosi Comuni che si trovano in queste condizioni registrano pertanto un eccesso di entrata corrente nel 2014 (gettiti Imu e Tasi non trattenuti), al quale corrisponde nel 2015 una decurtazione di pari importo al momento del completamento delle trattenute stesse. La proposta correttiva dell’Associazione è diretta ad evitare che tale fenomeno comporti un’alterazione ingiustificata dei conti pubblici e un aggravio dei vincoli effettivi del Patto di stabilità per il 2015, a fronte di maggiori «spese» determinatesi in realtà a seguito di anomalie nell’effettuazione delle trattenute sul gettito Imu previste dalla legge.

Il problema delle delibere tariffarie – L’Anci sottolinea infine che rimane urgente provvedere in ordine al problema delle delibere tariffarie sui tributi locali approvate da alcuni Comuni oltre il termine previsto per l’approvazione dei bilanci di previsione, che per il 2015 è stato il 30 luglio 2015. Prevedere di farne salvi gli effetti si rende necessario alla luce delle incertezze di carattere finanziario che hanno caratterizzato il 2015 – si ricorda che il Dl n. 78 è stato convertito solo l’8 agosto e che più di mille Comuni hanno rinnovato i propri organi.


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