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Pubblicato il DPCM per i nuovi obiettivi del patto di stabilità 2011

Il DPCM 23 marzo 2011 “Disposizioni in materia di attuazione dell’articolo 1, comma 93, della legge 13 dicembre 2010, n. 220. Misure correttive del nuovo patto di stabilita’ interno 2011 “ è stato (finalmente) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2011.

Il decreto prevede tre novità.

Misure correttive del patto di stabilità 2011 per comuni e province

Il decreto dà attuazione alle disposizioni del comma 93, articolo 1, della legge di stabilità 2011 (220/2010), relative alla cosiddetta  clausola di salvaguardia che è nata per correggere le storture prodotte dal cambio di regola, le quali in molti casi assegnano ai Comuni obiettivi praticamente irraggiungibili. Il correttivo si applica dopo aver calcolato la manovra sulla spesa corrente media 2006/2008, al netto del taglio dei trasferimenti, e una volta apportato il correttivo pari alla metà dello scostamento con i valori risultanti dai vecchi metodi di calcolo.

La nuova clausola di salvaguardia agisce in maniera diversa in base alla dimensione demografica e impedisce all’obiettivo assegnato a ogni Comune di superare una percentuale sulla spesa corrente media 2006/2008.

Il tetto è pari a:

– 10,5% nei Comuni sopra i 200 mila abitanti,
– 7% in quelli fra 10mila e 200mila,
– 5,4% nei Comuni fra 5mila e 10mila abitanti.

Per le province il correttivo richiede che l’incidenza percentuale della riduzione dei trasferimenti,  operata  con  decreto del Ministero dell’interno del 9 dicembre  2010,  sulla  media  delle spese correnti registrate nel triennio 2006-2008 risulti superiore al 7 %; in questa caso le province riducono il proprio saldo obiettivo di un importo pari alla somma del valore ottenuto moltiplicando la popolazione per 1,963 e del valore ottenuto moltiplicando la  superficie  territoriale  per 248.

Il decreto specifica che ai fini dell’applicazione dei correttivi la popolazione di  riferimento  e’ quella rilevata dall’ISTAT  al  31  dicembre  2009  e  la  superficie territoriale, espressa in chilometri quadrati, assunta a  riferimento e’ quella relativa al 1° gennaio 2010 pubblicata sul sito dell’ISTAT.

Entrate straordinarie

Il dpcm 23 marzo 2011 dà la possibilità di considerare nel saldo finanziario calcolato in termini di competenza mista rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilita’ interno, le entrate  straordinarie originate  dalla cessione di azioni o quote  di  societa’  operanti  nel  settore  dei servizi pubblici locali, nonche’ quelle derivanti dalla distribuzione dei dividendi determinati da operazioni straordinarie poste in essere dalle predette societa’, qualora quotate in mercati regolamentati,  e le risorse relative alla vendita del patrimonio immobiliare,  di  cui al comma 10 dell’art. 7-quater del dl n. 5/2009 (convertito, con modificazioni, dalla legge 33/2009), come richiamato dal comma 4-quinquies dell’art. 4  del  dl. n.2/2010, convertito, con modificazioni, dalla  legge  n. 42/2010. Esclusioni a favore di Milano per Expo 2015 Per l’anno 2011, nel saldo finanziario calcolato in  termini  di competenza mista, non  sono  considerate  le  risorse provenienti dallo Stato e le spese sostenute dalla  provincia  e  dal comune di Milano per gli interventi necessari  per  la  realizzazione dell’Expo’ di Milano 2015. L’esclusione delle spese opera nei  limiti:

Caso 1: Comune con popolazione compresa da 5.000 a 10.000 abitanti:

– Obiettivo patto 2011 (a): € 755.000;
 Spesa corrente media 2006/2008  (b): € 6.050.000;
– Incidenza percentuale (c)= (a) su (b):  12,48%
– Tetto massimo fissato dal DPCM: 5,40%
– Obiettivo patto 2011: 5,40% di 6.050.000= € 326.700

L’obiettivo non cambia per gli enti in cui l’incidenza percentuale (c) risulta inferiore o uguale al tetto del 5,40%.

Caso 2: Comune con popolazione compresa da 10.000 a 200.000 abitanti:

– Obiettivo patto 2011 (a): € 6.400.000;
– Spesa corrente media 2006/2008  (b): € 69.000.000;
– Incidenza percentuale di (c)= (a) su (b):  9,28%
– Tetto massimo fissato dal DPCM: 7,0%
– Obiettivo patto 2011: 7% di 69.000.000 = € 4.830.000

L’obiettivo non cambia per gli enti in cui l’incidenza percentuale (c) risulta inferiore o uguale al tetto del 7%.

Caso 3: Comune con popolazione superiore a 200.000 abitanti:

 Obiettivo patto 2011 (a): € 28.000.000;
– Spesa corrente media 2006/2008  (b): € 250.000.000;
– Incidenza percentuale di (c)= (a) su (b):  11,20%
– Tetto massimo fissato dal DPCM: 10,50%
– Obiettivo patto 2011: 10,50% di 6.050.000 =  € 26.250.000

L’obiettivo non cambia per gli enti in cui l’incidenza percentuale (c) risulta inferiore o uguale al tetto del 10,5%.


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