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Pareggio di bilancio obbligatorio per gli enti locali

Non solo lo Stato, ma anche gli enti locali saranno obbligati a rispettare il pareggio di bilancio. Lo prevede la bozza della legge di attuazione del pareggio di bilancio in Costituzione, anticipata ieri dall’agenzia Ansa.
Anche le regioni e i comuni dovranno quindi attenersi a rigorosi vincoli sui conti, i cui bilanci faranno parte con quello dello Stato centrale di un “bilancio consolidato nazionale”, che dovrà centrare “gli obiettivi di finanza pubblica”.
Il testo, in 22 articoli, è stato messo a punto ieri in una riunione tra Governo e maggioranza, e varrà presentato a breve in Senato dove comincerà il suo iter.
Il disegno di legge è l’attuazione della riforma dell’articolo 81 della Costituzione, approvato dalle Camere la scorsa primavera, secondo i dettami del Fiscal compact. Nella legge si introduce “il Bilancio consolidato nazionale” che sarà composto non solo dal Bilancio dello Stato centrale, bensì anche di quelli di tutte le regioni, le province e i comuni. Questo implica non solo i controlli ex post sulla legittimità delle spese, da parte della Corte dei conti, ma anche ex ante. Innanzitutto la legge di stabilità determinerà in che modo i bilanci delle regioni e degli enti locali “concorrono ad assicurare gli equilibri di bilanci” nel triennio. Inoltre ci sarà una “Fiscal Commission”, cioè un organismo indipendente che controllerà il bilancio statale e quelli regionali. Qualcosa di analogo alla Cbo del Congresso degli Usa. La legge introduce dei criteri molto più stringenti nella definizione dei conti di regioni, province e comuni che non potranno indebitarsi (articolo 11) a meno che tale ricorso sia per degli investimenti, che dovranno comunque avere un preciso piano di ammortamento. Inoltre regioni ed enti locali dovranno partecipare allo sforzo di abbattimento dello stock del debito pubblico, contribuendo all’apposito “Fondo di ammortamento dei titoli di debito pubblico” (articolo 13). L’unico punto che resta ancora da definire è la composizione della Fiscal Commission.

Bankitalia, pareggio di bilancio in Costituzione per tutti
È un tema, questo del pareggio di bilancio degli enti territoriali, che piace anche alla Banca d’Italia. “Per un efficace controllo dei conti pubblici occorre declinare chiaramente il principio del pareggio di bilancio per ogni categoria di enti pubblici”, queste le parole pronunciate ieri anche dal vicedirettore della Banca d’Italia Salvatore Rossi, che non esclude manovre correttive dopo il 2014 per garantire il pareggio di bilancio.Il Governo, ha spiegato il vicedirettore, con la nota di aggiornamento del Def ha fissato il pareggio di bilancio strutturale nel 2013. Poi “non sono previste ulteriori correzioni e si lasciano emergere lievi disavanzi strutturali nel biennio successivo, ancorché all’interno dei margini di tolleranza previsti dalle regole”. L’utilizzo di questi margini, ha spiegato Rossi nel corso di un’audizione parlamentare, “presenta ovviamente dei rischi”, quindi, secondo Via Nazionale, “potrebbe essere prudente programmare, eventualmente nel prossimo Def e qualora la ripresa dell’economia si verificasse nei tempi previsti, contenute misure correttive tali da assicurare il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013”.

Manovra taglia-spese, le prossime tappe
La stretta sugli enti locali non si esaurisce però qui. Domani infatti dovrebbe arrivare un decreto-legge (forse accompagnato anche da un decreto legislativo) per mettere un freno alle spese delle regioni tagliando il 30% circa delle poltrone e dei fondi. I tecnici sono a lavoro per confezionare un testo finale ma sul tavolo ci sono sia il tetto agli stipendi, sia la sforbiciata alle risorse dei gruppi che, come il numero di consiglieri e assessori, potrebbero essere collegate al numero di abitanti. In cantiere anche un giro di vite sulle sanzioni per chi sfora. 
Sullo sfondo infine, una nuova riforma del Titolo V della Costituzione. Il Ministro Filippo Patroni Griffi lo ha già annunciato: il federalismo va rivisto e l’Esecutivo entro qualche settimana metterà a punto un ddl costituzionale per rivedere l’intero assetto dei poteri delle Regioni. 

La Gazzetta degli Enti locali


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