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Riduciamo la carta e impieghiamo di più gli strumenti telematici

Lo scorso anno numerosi provvedimenti normativi, indirizzati alla riduzione delle spese sostenute dalle p.a. per l’acquisto di beni e servizi, si sono succeduti: tagli ai consumi intermedi, blocchi nelle spese per il personale, mancata corresponsione dei compensi per incarichi nei c.d.a. nelle partecipate pubbliche, ecc.
Vorremmo considerare ora alcune specifiche voci, quelle che interessano i servizi informatici, e che trovano riferimenti precisi nel d.l. 18.10.2012, n. 179 (il c.d. d.l. “sviluppo bis”), convertito nella l. 17.12.2012, n. 221, nonché nella l. 24.12.2012, n. 228 (“legge di stabilità 2013”). Citeremo solamente gli articoli che ci risultano essere più significativi per le innovazioni apportate e per i risparmi che potranno generare nelle pubbliche amministrazioni locali, rimandando il lettore per approfondimenti all’esame complessivo della norma. Cominciamo dal d.l. n. 179/2012.

Art. 5 – Posta elettronica certificata (pec) e Indice nazionale degli indirizzi delle imprese e dei professionisti. La progressiva estensione della Pec alle imprese ed ai professionisti, da effettuarsi entro il 30 giugno 2013, consentirà di utilizzare maggiormente gli strumenti telematici, che gradualmente andranno a sostituire gli invii cartacei. I vantaggi si manifesteranno in termini di tempo e di costi, dal momento che l’utilizzo della Pec equivale a quello di una raccomandata. Il conoscere poi gli indirizzi di posta elettronica di tutti, una volta che divenga pienamente operativo l’Indice nazionale degli indirizzi per imprese e professionisti, consentirà anche alle p.a. di raggiungere celermente la maggior parte dei propri utenti e di risparmiare nell’invio di lettere e raccomandate.

Art. 6 – Trasmissione telematica di documenti e redazione elettronica di contratti, atti, ecc. L’art. 6 impone la dematerializzazione dei documenti e l’obbligatorietà di trasmissione per via telematica fra le diverse p.a. Il mancato rispetto della norma determina responsabilità dirigenziale e disciplinare, nonché eventualmente responsabilità per danno erariale, connessa con i costi che si andranno a sostenere per l’utilizzo di carta e posta tradizionale.

Art. 9 – Documenti informatici e dati di tipo aperto. L’articolo 9 è andato a modificare il Codice dell’amministrazione digitale (Cad), introducendo il principio generale per cui le amministrazioni pubbliche devono rendere disponibili in “formato aperto” i loro dati, consentendo così l’utilizzo e la rielaborazione degli stessi. La maggior parte di questi andrà pubblicata nel sito istituzionale, nell’ambito della sezione “Trasparenza, valutazione e merito” o nelle sezioni specifiche. Anche in questo caso la mancata pubblicazione comporta una precisa responsabilità dirigenziale.

Art. 9-bis – Acquisto di software da parte delle p.a. Anche in questo caso si va a modificare il Cad imponendo valutazioni comparative precise tese a privilegiare l’acquisto di software liberi  o di soluzioni aperte adeguate che permettano rielaborazioni per gli utilizzi dei dati.
Art. 15  – Pagamenti elettronici – Naturalmente l’informatizzazione sempre più spinta dovrà riguardare non solamente i documenti ma anche i sistemi di pagamento. Gli strumenti elettronici semplificheranno i rapporti di cittadini e imprese con la p.a. e si accompagneranno ad un più ampio utilizzo dell’home banking, di carte di credito, carte di debito o di altri strumenti telematici.

Va poi osservato che anche la “legge di stabilità 2013”  è intervenuta sulla materia informatica, disponendo, all’art. 1, comma 146 della l. n. 228/2012, una serie di limitazioni alle consulenze in materia informatica. Le p.a. possono infatti conferire incarichi di consulenza in campo informatico solo in casi eccezionali, qualora si debba intervenire alla risoluzione di problemi specifici in relazione ai quali non sia possibile individuare soluzioni alternative. Sembra pertanto che debbano escludersi consulenze a carattere continuativo, e siano ammesse solo quelle specifiche connesse alla risoluzione di problemi particolari.
Nei casi in esame il maggior ricorso agli strumenti informatici ci darà modo di risparmiare, principalmente su carta e spese postali, riducendo anche sensibilmente i tempi di lavoro. In parallelo si otterrà anche un ulteriore beneficio: quello di favorire indirettamente una modernizzazione del nostro Paese, ancora oggi afflitto da quel digital divide che ci allontana dagli standard dei Paesi più evoluti, che stanno crescendo e innovando continuamente i loro processi.

di Paola Morigi

Fonte: La Gazzettadeglientilocali.it


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