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Dall’ANCI richiesta di maggiore flessibilità al patto di stabilità

Con comunicato del 17/12/2013 il Presidente dell’IFEL (Fondazione dell’ANCI) chiede al governo maggiore flessibilità sul patto di stabilità per i comuni e precisa che:

Le misure di allentamento del patto non siano più provvedimenti una tantum ma siano strutturali per consentire un’adeguata e necessaria programmazione degli investimenti,”. E’ quanto dichiara Guido Castelli, Presidente IFEL e responsabile finanza locale dell’Anci, a margine dell’audizione della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale in cui è stata oggi audita IFEL.

“Anci da tempo ribadisce  – dichiara Castelli – che i Comuni hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica negli anni tra il 2007 ed il 2014 per circa 16 miliardi, 8 miliardi e 700 milioni in termini di patto e quasi 7 miliardi e mezzo di riduzione dei trasferimenti. Il prezzo del risanamento e’ stato pagato fino ad oggi dai Comuni che, non solo hanno subito tagli ai Trasferimenti, ma subiscono pesantemente la contrazione degli investimenti per più di 4 miliardi dal 2007 al 2012, pari a una riduzione del 28% nel periodo”.

“È arrivato il momento di far ripartire gli investimenti  – chiude il responsabile della finanza locale di ANCI – attraverso il superamento dell’attuale impostazione ed introdurre immediatamente la golden rule, cioè una regola che vincoli i Comuni all’equilibrio di bilancio e non imponga più di creare avanzi che mortificano e sacrificano la spesa per investimenti.”


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