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Mercato immobiliare in discesa negli ultimi tre mesi del 2013

Con comunicato del 10/02/2014 sulla rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate (Fisco oggi) si rende noto quanto segue:

Continua la crisi del mercato immobiliare. La conferma arriva dalla Nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare, disponibile on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Dai dati, resi noti oggi, emerge che nel IV trimestre del 2013 ci sono state 249.974 transazioni, con un calo del 7,5/% rispetto allo stesso periodo del 2012. Sul risultato, però, ha influito anche il nuovo e più vantaggioso regime delle imposte di registro in vigore dall’1 gennaio 2014: la possibilità di risparmiare ha spinto a rinviare al nuovo anno le compravendite programmate.

 Nessun settore è escluso dalla diminuzione, anche se le cose sono andate peggio per il terziario che comprende gli immobili registrati in catasto come uffici o istituti di credito. Al riguardo, se si confrontano i dati relativi all’ultimo trimestre del 2013 con quelli dello stesso periodo del 2012, si nota una riduzione del 12,4% e il settore terziario è quello dove sono state registrate le perdite maggiori anche se si confronta l’intero 2013 con l’anno precedente (-11%).

Meno accentuate, ma comunque consistenti, le contrazioni negli altri settori. Evidenti le flessioni nel commerciale, in calo del 9,7%, e produttivo, -8,8 per cento. Giù anche il mercato residenziale con una diminuzione dell’8% per gli scambi di abitazioni e del 7,4% per le pertinenze (cantine, box e posti auto), nella maggio maggior parte dei casi riconducibili all’uso residenziale. Stessa tendenza per la compravendite di nuda proprietà (-15,5%) e l’acquisto di abitazioni con un mutuo ipotecario (-7,7%).

 L’analisi conferma il trend negativo che continua ormai dal III trimestre del 2006; una lunga discesa interrotta da segni positivi solo nei primi due trimestri del 2010, quando il mercato delle abitazioni fece segnare un risultato positivo, e negli ultimi due del 2011.

Entrando nel dettaglio delle compravendite nel settore residenziale, emerge che il calo non risparmia neanche le otto maggiori città, quelle che hanno una popolazione superiore a 250mila abitanti, con una riduzione degli scambi dell’8,3 per cento.

Ci sono, però, alcune città che vanno in controtendenza: Milano e Firenze, infatti, mostrano tassi positivi con un aumento che raggiunge quasi il 13 per cento. Tra i grandi centri che mostrano segni negativi, spicca Napoli (-42,8%) dove il dato, però, è condizionato dalle dismissioni del patrimonio immobiliare del Comune, che aveva fatto crescere il mercato nel corso del 2012.

 L’Omi ha anche calcolato quanto hanno speso gli italiani per la compravendita di immobili residenziali: 66,8 miliardi di euro, in diminuzione rispetto al 2012 (-10,7%). In calo anche il costo medio per l’acquisto di un’abitazione. Chi ha comprato casa nel II semestre del 2013 ha speso mediamente 169mila euro, ma ci sono notevoli differenze tra le diverse aree del paese.

Si spende di più al Centro (219.700 euro), mentre gli acquisti più economici sono stati quelli registrati nelle isole (114.100 euro). Inoltre, chi ha scelto di vivere nelle grandi città ha speso di più a Firenze (310.400 euro), Venezia (307.600 euro) e Roma (295.500 euro). I prezzi più bassi, invece, a catanesi (135.800 euro) e palermitani (151.100 euro).


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