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Riunione della consulta ANCI dei piccoli comuni. Conclusioni

Con comunicato dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia si rendono note le conclusioni del Presidente ANCI nella riunione del 16/09/2014:

Si e’ svolto questa mattina in ANCI un incontro della Consulta Nazionale dei Piccoli Comuni e del Coordinamento Nazionale delle Unioni di Comuni per discutere dell’organizzazione della prossima Conferenza Nazionale dei Piccoli Municipi, che si svolgerà il prossimo 5 novembre a Milano. Ai lavori, presieduti dal Coordinatore nazionale, Mauro Guerra, ha preso parte anche il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, oltre i numerosi Coordinatori regionali ANCI dei Piccoli Comuni e delle Unioni.

Guerra nella sua introduzione ha messo a fuoco i temi più caldi che riguardano i Piccoli Comuni, anche in vista della prossima legge di stabilità, a partire dal dibattito sull’associazionismo e sulla gestione associata dei servizi.

‘Sull’andamento di questi processi hanno pesato sicuramente gli irrigidimenti e le numerose modifiche normative accavallatesi negli ultimi anni. L’associazionismo comunale non deve calare dall’alto ma – ha sottolineato Guerra – deve nascere dal basso, utilizzando gli strumenti già previsti dalla normativa, Convenzioni, Unioni, fusioni ove ci siano le condizioni, altrimenti si resta all’ingegneria formale che non assicura alcun risultato ma anzi compromette ulteriormente situazioni già di estrema difficoltà’‘.

Per il Coordinatore ANCI, quindi, il primo passo da compiere e’ quello di semplificare il quadro normativo. ‘‘Serve maggiore autonomia sotto il profilo fiscale, così da costruire un nuovo sistema di perequazione che tolga di mezzo il fondo di solidarietà che non ha funzionato’‘, ha affermato Guerra. Il tutto accompagnato ‘‘da un sistema semplice di finanza locale che elimini in modo definitivo il patto di stabilità, e dall’effettiva conquista per i Comuni di un’autonomia ordinamentale ed organizzativa”.

Queste considerazioni sono state pienamente condivise nel suo intervento dal Presidente ANCI, Piero Fassino, il quale ha affermato che il vero problema in tema di associazionismo non e’ ‘‘di far sparire i Comuni più piccoli, quanto invece di dare loro gli strumenti più adeguati per essere più forti e per garantire sempre migliori servizi ai cittadini”. Per Fassino la questione centrale e’ e resta quella dell’adeguatezza delle compagini comunali: ‘‘Ogni entità amministrativa deve essere messa nelle condizioni di dotarsi di ambiti di governance più adeguati per esercitare nel modo migliore le sue funzioni ed offrire migliori servizi ai cittadini. I processi di cooperazione intercomunale, in particolare attraverso gli strumenti della convenzione e dell’Unione, possono essere la strada da percorrere in autonomia da parte degli Enti ed anche un concreto aiuto per tutelare concretamente le singole identità storiche e culturali dei Comuni.

‘‘L’attuale quadro legislativo certo non incoraggia lo sviluppo delle gestioni associate e delle Unioni di Comuni. La battaglia da fare per rilanciare le gestioni associate e’ quella di arrivare ad un nuovo strumento normativo che renda più semplice e più vantaggioso ai Comuni associarsi”, ha detto Fassino, proponendo un’azione specifica sostenuta dall’ANCI che tenga conto ‘‘del bilancio di quanto e’ stato realizzato di positivo negli ultimi anni su questo versante’‘.

In ogni caso per Fassino qualsiasi processo di Unione comunale non potrà che attivarsi nel rispetto dell’Autonomia locale.


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