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TFR in busta paga. Sarà su base volontaria e soggetto a tassazione ordinaria

Con comunicato del 20/10/2014 la CGIA di Mestre rende noto che:

Si inizia ad avere qualche notizia in più sul contenuto effettivo della legge di Stabilità. In particolare, si apprendono alcuni dettagli circa il trasferimento del Tfr in busta paga, grazie ad una bozza che sta circolando in queste ore. All’articolo 6 del provvedimento, l’ipotesi viene esplicitamente prevista per i lavoratori dipendenti che abbiano instaurato il rapporto da almeno 6 mesi.

L’opzione viene esercitata su richiesta esplicita del lavoratore; tuttavia, la manifestazione di volontà non sarà revocabile fino al 30 giugno 2018. La quota di Tfr trasferita, inoltre, sarà soggetta a tassazione ordinaria, ma non sarà imponibile ai fini previdenziali.

La misura licenziata dal Consiglio dei Ministri pare aver individuato una soluzione per quelle aziende che, se rinunciassero al Tfr lasciato nelle proprie casse dai propri lavoratori (circostanza piuttosto comune), resterebbero prive della liquidità necessaria per sopravvivere; nel testo, si afferma che “i datori di lavoro che non intendono corrispondere immediatamente, con risorse proprie, possono accedere ad un finanziamento assistito da garanzia” di un Fondo speciale e, in ultima istanza, dalla garanzia dello Stato. I datori che intendono avvalersi di tale procedura, dovranno tempestivamente darne comunicazione all’Inps.


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