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L'applicazione ragionata della disciplina della preallerta nelle società a controllo pubblico ai tempi del Coronavirus

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha elaborato un documento intitolato “L’applicazione ragionata della disciplina della preallerta nelle società a controllo pubblico ai tempi del Covid-19”.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha elaborato un documento intitolato “L’applicazione ragionata della disciplina della preallerta nelle società a controllo pubblico ai tempi del Covid-19”. La pubblicazione è a cura del Gruppo di lavoro “Programma di valutazione del rischio di crisi aziendale delle società a partecipazione pubblica e indicatori di valutazione”.
Il documento muove dalla constatazione che la legislazione relativa alla gestione dell’emergenza Coronavirus non ha sospeso la parte speciale della disciplina della crisi di impresa dettata, per le società a controllo pubblico, dagli artt. 6, co. 2 e 14, co. 2, 3, 4 e 5 del d.lgs. 175/2016 (TUSP), sebbene integrata, per ratio ispiratrice, al sistema di allerta predisposto dal d.lgs. 14/2019, la cui entrata in vigore è invece stata differita dal Decreto Liquidità). Ed evidenzia quindi la necessità di un’applicazione ragionata delle disposizioni in questione, dettata dall’assoluta eccezionalità del contesto emergenziale. In particolar modo, se è scontata l’applicazione, anche alle società a partecipazione pubblica, della disciplina contenuta nel c.d. “Decreto Liquidità”, nulla è stato espressamente previsto, invece, in ordine agli obblighi ulteriori previsti in capo agli amministratori di tali società e ai divieti di intervento finanziario imposti alle pubbliche amministrazioni dall’art. 14 del TUSP.

IL DOCUMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE COMMERCIALISTI


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