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Qust'anno si può versare l'imposta anche con la piattaforma PagoPa

di Luca De Stefani

Quest’anno, oltre alla consuete modalità di pagamento dell’Imu tramite il modello F24, ordinario, semplificato o precompilato (provvedimento 26 maggio 2020, n. 214429) oppure con il bollettino, è possibile effettuare il versamento dell’imposta comunale tramite la piattaforma di cui all’articolo 5 del codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82), cioè tramite PagoPA, con le modalità che saranno stabilite da un apposito decreto ministeriale (articolo 1, comma 765, Legge 27 dicembre 2019, n. 160). Sia per i titolari di partita Iva che per i non titolari, non vi è alcun problema per pagare l’Imu, di qualunque importo (anche in contanti per più di 2.999,99 euro, limite attuale dell’antiriciclaggio, fino al 30 giugno 2020), con i bollettini cartacei agli sportelli. Comunque, questi bollettini possono essere anche elettronici (come gli F24), se si utilizza il servizio telematico gestito da Poste Italiane. Per i titolari di partita Iva, l’F24 cartaceo, invece, non è mai possibile. Inoltre, da quest’anno, tutti i contribuenti (comprese le persone fisiche non titolari di partita Iva), per effettuare qualunque compensazione orizzontale, anche parziale, devono obbligatoriamente utilizzare i servizi telematici messi a disposizione dall’agenzia delle Entrate (articolo 37, comma 49-bis, decreto legge 4 luglio 2006, n. 223), direttamente, con i servizi «F24 web» o «F24 online» dei canali telematici Fisconline o Entratel, ovvero tramite un intermediario, con il servizio «F24 cumulativo» o l’«F24 addebito unico» di Entratel. Quindi, gli F24 cartacei sono ancora possibili, solo per i non titolari di partita Iva, se non vi è alcuna compensazione con altri crediti.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.


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