Questo meccanismo si applicherà anche nelle società in cui un ente pubblico, oppure più enti pubblici in forma congiunta, detengano almeno il 25% del capitale o dei diritti di voto. L’intervento non guarda quindi solo alle società pubbliche ma anche a quelle miste pubblico-privato, un assetto societario molto diffuso soprattutto nel panorama delle partecipate che si occupano di servizi pubblici locali. Questa platea di imprese aveva chiesto anche un’estensione dei meccanismi di sospensione delle norme anti-crisi, in linea con gli interventi per dilazionare gli effetti delle norme sulle crisi d’impresa, ma l’emendamento sul tema non è stato approvato. Resta in campo quindi l’intero pacchetto normativo del Testo unico del 2016, compreso il divieto per gli enti soci di erogare contributi alle partecipate che chiudono tre esercizi in perdita, e l’obbligo per le società di dotarsi di strumenti di valutazione del rischio e di prevenzione delle crisi.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.