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Torna l'anticipazione di liquidità con rimborso trentennale

di Patrizia Ruffini

Il decreto legge Anticrisi punta molto sull’anticipazione di liquidità con rimborso trentennale per far spostare liquidità dalla pubblica amministrazione alle imprese fornitrici, con benefici per l’intero sistema economico nazionale. Gli enti locali avranno a disposizione 6,5 miliardi dei dodici complessivi, per smaltire le fatture già scadute al 31 dicembre 2019, riferite a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali. Il tratto distintivo di questa. operazione, che la rende attrattiva, è il piano di ammortamento, che decorrerà dal 2022, con rate annuali da pagare entro il 31 ottobre di ciascun anno, per un massimo di 30 anni e un tasso d’interesse pari al rendimento di mercato dei Buoni poliennali del Tesoro a 5 anni in corso di emissione. La richiesta dell’anticipazione potrà essere effettuata alla Cassa depositi e prestiti, previa deliberazione di giunta, a partire dal 15 giugno e fino al 7 luglio 2020. La domanda dovrà contenere l’elenco dei debiti da estinguere, predisposto utilizzando il modello generato dalla piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni (Pcc) e un’attestazione di copertura finanziaria delle spese concernenti il rimborso delle rate di ammortamento, verificata dall’organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile. Le anticipazioni, destinate a superare temporanee carenze di liquidità per effettuare pagamenti relativi a spese per le quali è già prevista idonea copertura di bilancio, non costituiscono indebitamento. Una volta perfezionato il contratto di anticipazione, gli enti sono tenuti ad adeguare gli stanziamenti del proprio bilancio di previsione, secondo quanto previsto dal paragrafo 20-bis del principio applicato della contabilità finanziaria allegato 4/2 al Dlgs 118/2011. L’anticipazione sarà concessa entro il 24 luglio 2020 proporzionalmente alle richieste pervenute e, comunque, nei limiti delle somme disponibili. Gli enti avranno trenta giorni di tempo per estinguere i debiti. Infine, tenuto conto che per la stessa tipologia di debiti, con la legge di bilancio 2020 era stata prevista la possibilità per gli enti territoriali di fare ricorso ad anticipazioni di liquidità, finanziate da banche, intermediari finanziari, Cassa depositi e prestiti e istituzioni finanziarie dell’Unione europea, da restituire entro la fine dell’esercizio, l’ultima versione della bozza di decreto prevede la possibilità, per i comuni, le province, le città metropolitane, le regioni e le province autonome, di utilizzare queste anticipazioni anche per estinguere l’importo in linea capitale delle anticipazioni autorizzate dall’articolo 1, comma 556 della legge di bilancio 2020.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.


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