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Debiti fiscali: più facile ottenere dilazioni
Il Governo disponibile a studiare una moratoria per le imprese in crisi

Più rateizzazioni ottenute e più possibilità di ottenerne altre. Nell’ultimo anno, con la crisi, il totale delle dilazioni di debiti fiscali ottenute dagli italiani è aumentato del 25% e le norme varate recentemente hanno ampliato le possibilità di fruire del beneficio. Un’apertura ulteriore è giunta proprio ieri dal Governo: si sta studiando la possibilità di una moratoria.
Le nuove facilitazioni per chi vuole chiedere la rateizzazioni stanno innanzitutto nell’innalzamento delle soglie oltre le quali il beneficio si può ottenere solo dimostrando di avere difficoltà economiche: prima il debito non poteva superare i 5.000 euro, ora i 20.000. Ed è salito da 25.000 a 50.000 euro il limite sopra il quale è necessaria la relazione di un professionista abilitato.
Tra le altre semplificazioni, è diventato più difficile perdere il beneficio della rateizzazione di una cartella esattoriale: la si può chiedere anche dopo che non si sono pagate rate a seguito di avviso bonario e la si mantiene anche quando si saltano due rate (purché non consecutive). Altre buone notizie per i contribuenti vengono dalle prime risposte di agenzia delle Entrate ed Equitalia ai quesiti del lettori del Sole 24 Ore: anche la nascita di un figlio può dare diritto all’allungamento del piano di rateizzo e ai fini del calcolo della soglia dei 20.000 euro su una cartella non conta la somma dei debiti del contribuente ma l’importo della cartella stessa, considerata singolarmente.
Ma come detto, la riscossione ormai da un anno (era il decreto sviluppo numero 70 del maggio 2011) è un cantiere aperto e sempre in movimento. Tanto che il Governo sarebbe già in campo per una moratoria dei debiti fiscali delle imprese in crisi. A confermarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Nel rispondere a un question time in Aula a Montecitorio presentato dal leghista Gianpaolo Dozzo, il Governo ha precisato che «Equitalia è a disposizione per collaborare ad iniziative volte alla “mappatura” delle posizioni a rischio». Un monitoraggio puntuale da effettuare «sulla scorta dei dati dei contribuenti e delle imprese» in possesso dell’agente pubblico della riscossione.
La disponibilità a leggere i numeri e a valutare lo strumento dunque c’è. «È indispensabile preliminarmente individuare la platea dei possibili interessati, ha proseguito Giarda, e su questa stimare gli effetti finanziari che la scelta determinerebbe». Non solo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha concluso ricordando che l’obiettivo dell’Esecutivo è quello di poter alleggerire le posizioni più a rischio «relative alle imprese effettivamente e oggettivamente travolte dalla crisi e non in grado di far fronte ai debiti nei confronti del Fisco».
In sostanza si starebbe andando nella stessa direzione emersa dall’incontro della scorsa settimana tra il premier, Mario Monti, e i vertici delle Entrate e di Equitalia. In quell’occasione si erano ipotizzati interventi ad hoc per scongiurare anche i cosiddetti “fallimenti individuali”. L’idea di massima sarebbe quella di affidare a un comitato tecnico l’analisi delle posizioni più delicate e, se del caso, sgravarle di eventuali procedure esecutive attivate dall’agente della riscossione.
Un contributo importante sia per agevolare le imprese in debito con il fisco sia per monitorare le posizioni debitorie attualmente esistenti, come ha confermato martedì il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, potrà arrivare anche dalla compensazione dei crediti, maturati con regioni, Enti locali e strutture del Servizio sanitario nazionale, con le somme iscritte a ruolo sia erariali che contributive.
Tutte queste novità, assieme alla crisi, sembrano destinate a far salire il valore complessivo dei debiti fiscali rateizzati oltre i 20 miliardi di euro toccati lo scorso marzo. Dal 2008 alla fine di marzo 2012, le rateazioni concesse sono state un milione e mezzo. Ben 340mila di queste sono state accordate nell’ultimo anno, segno di una crisi che morde sempre di più.

Il quadro

OPZIONE SEMPRE PIÙ DIFFUSA
I numeri della dilazione del pagamento delle imposte

I CASI
1.514.186
Le richieste
Sono oltre 1,5 milioni le rateazioni complessivamente concesse su debiti fiscali in Italia, con un trend in sensibile crescita nell’ultimo anno. Con le novità introdotte nei mesi scorsi, che rendono ancora più semplice il ricorso alla dilazione, la tendenza potrebbe confermarsi, anche quale effetto delle difficoltà conseguenti alla crisi economica. Per importi inferiori a 20mila euro, per esempio, l’accesso alla rateazione diventa “automatico”

LE NUOVE POSIZIONI
340mila
L’incremento
Negli ultimi undici mesi (da aprile 2011 a marzo 2012) i piani di rateazione autorizzati dall’agente pubblico della riscossione sono aumentati di oltre 340mila unità passando da 1,2 milioni del 20 aprile scorso a oltre 1,5 milioni del 3 marzo 2012.
In undici mesi, in pratica, c’è stata una crescita del 25 per cento. È stato respinto solo l’8% delle richieste di reteazione presentato dai contribuenti

IL NUMERO PIÙ ALTO
195.695
La classifica
È la Campania la regione con il maggior numero di retaizzazioni (dati aggiornati al 3 marzo 2012): 195.695. Al secondo posto si piazza la Lombardia, con 195.471 operazioni di rateizzazioni. Terzo il Lazio, che ha totalizzato 195.206 rateizzazioni. Più staccate, in classifica, si piazzano al quarto e quinto posto la Toscana (155.694) e la Puglia (132.555). Nella classifica manca il dato della Sicilia perché Equitalia non riscuote in questa regione

L’AUMENTO
+25%
Progressione
Variazione percentuale dell’importo complessivo dei debiti fiscali rateizzati da aprile 2011 a marzo 2012.
Va considerato che la serie storica dei dati forniti da Equitalia (costituita il 1° ottobre 2006) ha inizio nel 2008 e che all’epoca il fenomeno non era così diffuso, anche perché la riscossione risentiva ancora dei ritardi del passato. Dal 2006 al 2010 le somme riscosse sono aumentate dell’80%

IL VALORE
20 miliardi
Totale
L’importo complessivo delle rateizzazioni concesse da Equitalia è arrivato a 19,4 miliardi di euro. Nel periodo compreso tra il mese di aprile 2011 e marzo 2012 le richieste di dilazioni autorizzate dall’agente della riscossione sono passate da 1,2 a oltre 1,5 milioni. Con le nuove regole i piani di ammortamento potranno essere articolati su rate crescenti o costanti e il mancato rispetto di una scadenza non comprometterà il piano di rimborso

L’IMPORTO PIÙ ALTO
3,5 miliardi
Il primato
Nell’analisi territoriale delle rateizzazioni spicca la Lombardia, con un valore di 3,517 miliardi di euro. Segue a breve distanza il Lazio a quota 3,3 miliardi di euro mentre in Campania l’importo complessivo è di 2,2 miliardi di euro. La quarta regione per importo è la Puglia con 1,5 miliardi e quindi la Toscana con 1,4 miliardi di euro. Nella classifica si piazza poi il Piemonte con 1,1 miliardi di euro, seguito da Veneto e Sardegna (un miliardo a testa).

IL CARICO
72 miliardi
Forte crescita
Valore complessivo, in euro, delle somme da riscuotere affidate a Equitalia nel 2010. L’importo è cresciuto del 19% rispetto al 2009 e di oltre il 43% rispetto al 2007, segno di una crescente difficoltà dei contribuenti a far fronte alle scadenze previste con il Fisco. Nella maggior parte si tratta di cartelle di pagamento su contestazioni formulate dall’agenzia delle Entrate e da quella delle Dogane. Gli enti non statali “valgono” il 16 per cento

I PERCORSI
Le principali novità per la dilazione

PER PRIVATI E PICCOLE AZIENDE
Persone fisiche o titolari di ditte individuali in regimi fiscali semplificati
Il temporaneo peggioramento della situazione di obiettiva difficoltà richiesto dalla legge ai fini della rateizzazione può essere dimostrato attraverso un peggioramento dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Analogamente, eventi successivi alla domanda di rateazione che – in assenza di una nuova attestazione Isee – dimostrino un’oggettiva perdita di disponibilità liquida o una radicale modifica della situazione reddituale e patrimoniale sono altrettanto validi
Tra i casi di peggioramento dell’indice Isee, Equitalia considera non solo la perdita del posto di lavoro o il ridimensionamento del reddito, ma anche la nascita di un figlio o la morte di un componente fonte di reddito del nucleo familiare. Se l’importo da saldare è sotto i 20mila euro non occorre dimostrare la difficoltà economica per chiedere la dilazione

PER LE IMPRESE
Società e soggetti diversi da persone fisiche
Per importi fino a 20mila euro la rateizzazione è possibile con semplice richiesta del contribuente. Fino a tale valore il numero massimo di rate è stato portato a 48, purché l’importo unitario sia di almeno 100 euro salvo situazioni di maggiori difficoltà.
Se l’importo è superiore è necessario comunicare i valori del proprio indice di liquidità (che deve essere inferiore al precedente per accedere al beneficio della proroga) e dell’indice Alfa (rapporto tra il debito tributario complessivo del soggetto richiedente e il valore della produzione che risulta dal suo bilancio) attraverso l’esibizione di un bilancio.
L’indice Alfa contribuisce a determinare la lunghezza del piano di rientro che può variare da un minimo di 18 rate per valori dell’indice pari a zero a un massimo di 72 rate con valori superiori a 8. In passato, invece, l’indice Alfa costituiva anche un parametro di accesso alla dilazione


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