MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


Ifel avvia la rilevazione per stimare le perdite dei Comuni

di Alessandro Festa e Elena Masini

In attesa dell’avvio della Fase 2, che dovrebbe consentire l’allentamento delle misure restrittive imposte dal Governo per contrastare il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus, occorre iniziare la «conta dei danni». Per i bilanci locali gli effetti finanziari dell’emergenza si traducono in minori entrate connesse non solo alla mancata fruizione dei servizi o al venir meno del presupposto impositivo (si pensi all’imposta di soggiorno, ai proventi dei parcheggi, delle sanzioni al codice della strada e di tutti i servizi turistici e sportivi) ma anche alla minore capacità delle famiglie e imprese di pagare i tributi (con conseguente riduzione dei gettiti spontanei, in primis l’Imu e l’addizionale Irpef). Il timore, insomma, è che la carenza di liquidità si associ a una vera e propria perdita di gettito, per la quale sarà necessario un intervento straordinario da parte del legislatore. A questo proposito l’Ifel, attraverso una mail inviata al sindaco, al ragioniere capo e al servizio finanziario, ha avviato nei giorni scorsi una rilevazione, al momento riservata ai soli Comuni capoluogo di provincia, finalizzata a stimare le perdite di gettito sulle seguenti voci di entrata: Imu-Tasi, addizionale Irpef, imposta di soggiorno, Tari, Tosap-Cosap, pubblicità, altri tributi, asili nido, servizi scuola, proventi cultura/turismo/sport, servizi sociali, gas/energia, diritti amministrativi, concessioni/fitti, trasporti/parcheggi, sanzioni codice della strada e altre entrate extratributarie oltre ad eventuali ulteriori perdite non riscontrabili da bilancio che l’ente ritiene utile evidenziare. Per ciascuna voce la rilevazione fornisce il dettaglio dei codici Siope collegati (si veda la tabella allegata) nonché l’indicazione del gettito riscosso nel 2019 e richiede la stima delle perdite già registrate alla data del 6 aprile 2020 nonché di quelle che si ritiene verranno registrate successivamente. All’ente viene altresì chiesto di indicare, in caso di proroga delle scadenze, il mese in cui si concentrano in via prevalente le nuove date. Agli enti compete la quantificazione delle perdite che ovviamente scontano tutta l’incertezza connessa ai tempi della ripresa delle attività. Il questionario non chiarisce se la rilevazione riguardi i dati di cassa ovvero i dati di competenza, anche se si ritiene che si debba propendere per una valutazione sul minor gettito di competenza, da valutarsi al netto delle poste accantonate al fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato con il bilancio di previsione 2020. Se lo scopo della rilevazione è quello di misurare le perdite, a nostro avviso va inteso come minor disponibilità di risorse, quindi lo scostamento degli accertamenti rispetto alla media degli esercizi precedenti rettificati per la quota già prevista quale possibile insoluto e accantonata al Fondo crediti di dubbia esigibilità. Questo tipo di analisi, purtroppo, implica la necessità di elaborare extra-contabilmente tutte le poste e analizzarle in termini prospettici, anche adottando tecniche di fore-casting con valutazioni personalizzate per ogni categoria di entrata. Nell’indicazione del gettito “perso” non andrà nemmeno trascurata l’incidenza delle entrate che mediamente, sulla base delle serie storiche degli anni precedenti, non vengono accertate rispetto alle previsioni definitive di bilancio e ciò al fine di quantificare l’esatta perdita di natura straordinaria legata all’emergenza. I dati raccolti – che potranno essere aggiornati dagli enti su base mensile – saranno tenuti in considerazione per determinare stime quanto più affidabili.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.


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