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“Cura Italia”, ecco le norme per le PA contro il coronavirus

Il Ministero della Funzione Pubblica ha precisato che sono diverse le misure di interesse per le pubbliche amministrazioni nel decreto “Cura Italia”, corposa risposta economica all’emergenza Covid-19.

Il Ministero della Funzione Pubblica sul recente decreto “Cura Italia” pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha precisato che lo Smart working come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione, sospensione dei concorsi per 60 giorni, differimenti dei termini amministrativi e proroga della validità dei documenti: sono diverse le misure di interesse per le pubbliche amministrazioni nel decreto “Cura Italia”, corposa risposta economica all’emergenza Covid-19.

Il decreto legge n.18 del 2020, appena varato, conferma la centralità del lavoro agile. L’obiettivo è quello di potenziare ai massimi livelli possibili l’utilizzo di questa forma organizzativa, limitando la presenza negli uffici pubblici alle sole attività “indifferibili” che non possono essere svolte da remoto. Anche con questo provvedimento, il Governo mira a creare le condizioni perché la PA continui ad erogare servizi senza compromettere la lotta al virus.

In relazione ai concorsi pubblici per l’accesso al pubblico impiego, viene prevista la sospensione del loro svolgimento per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del medesimo decreto (ieri, 17 marzo 2020). Sono esclusi i casi in cui la valutazione dei candidati viene effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica. Restano valide le procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati e la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di incarichi, anche dirigenziali, che si instaurano e si svolgono in via telematica, ivi incluse le procedure relative alle progressioni tra le aree riservate al personale di ruolo.

Il decreto inoltre prevede:


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