MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


Dalle delibere della Corte dei conti un prontuario per «prevenire» squilibri di bilancio

di Alberto Scheda

Le sezioni di controllo regionali della Corte dei conti, svolgono una funzione fondamentale nel prevenire le possibili patologie finanziare tipiche degli enti locali. In questa direzione vanno una serie di innovative delibere adottate dalla sezione di controllo dell’Emilia Romagna che, esaminando i consuntivi 2017 sui questionari dei revisori (articolo 1, commi 166 e 167, della legge 266/2005) affrontano i problemi tipici e ricorrenti della gestione di bilancio dei Comuni. Il metodo Con la delibera n. 43/2019 sono stati definiti i criteri di selezione degli enti da assoggettare al controllo dei questionari sul rendiconto 2017 (dal valore del fondo cassa pro capite minore del dato medio e differenza tra i residui attivi e il fondo crediti di dubbia esigibilità, in rapporto ai residui passivi, maggiore del 140% al valori a zero dell’Fondo pluriennale vincolato in conto capitale o Fondo crediti dubbia esigibilità, come pure la presenza di anticipazione di liquidità insieme ad altri). La Corte definisce questi parametri come «rappresentativi in rapporto alla complessiva dotazione finanziaria degli enti locali presenti nell’Emilia-Romagna, precisando che i dati presi a riferimento per gli enti sono quelli estratti all’inizio dell’anno in corso dalla banca dati BDAP». Questo primo aspetto è rilevante perché definisce degli elementi a preventivo che consentono all’ente di anticipare indicatori e casistiche specifiche ma anche di rappresentare per il futuro una specie di alert per tutti gli enti che si ritroveranno in quella situazione. In certa misura abbiamo quindi delle «situazioni di criticità» che si aggiungono ai «parametri di deficitarietà» individuati dal ministero dell’Interno con decreto 28 dicembre 2018. Il contenuto Il secondo aspetto innovativo è la meticolosa illustrazione delle problematiche connesse alle irregolarità. Si citano a titolo di esempio le delibere n. 63/2019, 74/2019, 75/2019, 76/2019, 84/2019, 87/2019, 88/2019, 89/2019 90/2019 in cui viene descritto molto analiticamente, in una sorta di vero prontuario, la serie di conseguenze che alcune criticità comportano. Nelle delibere si riscontra spesso un forte richiamo ai revisori «a svolgere in relazione alle criticità riscontrate, una più puntuale e attenta vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economico-patrimoniale della gestione dell’Ente per il rispetto degli equilibri di bilancio e della normativa vigente, anche in riferimento ai doveri, compendiati in termini generali dalla previsione dell’art. 147-quinquies del Tuel, di attestazione di congruità delle poste di bilancio funzionali al perseguimento degli equilibri di bilancio». La Corte ha infatti spesso rilevato dati errati caricati nella Bdap, o difformità fra quanto indicato nella relazione dell’organo di revisione rispetto ai veri valori del bilancio e della nota integrativa. I rilievi più ricorrenti sono: – il ricorso all’anticipazione di tesoreria e l’indice di ritardo dei pagamenti; – un Fcde giudicato insufficiente insieme a un basso indice di riscossione delle entrate proprie, i quali mostrano «una situazione di potenziale compromissione degli equilibri di bilancio, in riferimento alle tensioni di cassa sopra descritte, alla presenza di una cospicua massa di residui attivi ancora da riscuotere, alle criticità in tema di recupero delle entrate da evasione tributaria..». Viene inoltre sottolineato il pericolo dell’utilizzazione del «metodo semplificato», «La Sezione sottolinea tuttavia che l’adozione del metodo semplificato, seppur consentito dalla normativa vigente, può rappresentare una scelta non prudente in virtù del rischio di finanziare spese scadute ed esigibili con entrate di difficile esazione». Atteso il ruolo strategico del Fcde nell’ambito del principio di competenza finanziaria rafforzata – è essenziale che lo stesso abbia una applicazione estesa, limitando quanto più possibile le tipologie di entrate escluse dal calcolo dello stesso. Proprio per superare queste criticità, l’emendamento alla legge di conversione del milleproroghe supera definitivamente il metodo semplificato concendendo più tempo per la spalmatura del disavanzo; – indice strutturale di rigidità di bilancio o anche lo sforamento dei parametri ministeriali di deficitarietà strutturale come ad esempio il n. 4 (volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento degli impegni della medesima spesa corrente); – difficolta alla gestione dei vincoli di cassa, laddove «la consistenza della cassa vincolata è sempre risultata uguale a zero e mai movimentata». Il problema che emerge attiene alla mancanza delle procedure interne di contabilità che non riescono a gestire i vincoli delle entrate a specifica destinazione previste dall’articolo 195 del Tuel, né l’adozione di atti d’impegno corrispondenti all’accertamento di entrate a specifica destinazione; – fondo contezioso: la Sezione ricorda preliminarmente la necessità dell’istituzione del fondo rischi, per far fronte ad oneri derivanti da sentenza. È accertato infatti, soprattutto negli enti più piccoli, che una delle cause del rischio di squilibri strutturali del bilancio è rappresentata da sentenze che determinano per l’ente l’insorgere di oneri di rilevante entità finanziaria e che il bilancio non riesce ad affrontare con risorse disponibili nell’anno o nel triennio di riferimento del bilancio (articolo 193 del Tuel). Concludendo, aldilà delle specifiche problematiche, emerge come un esame correlato di alcune patologie finanziarie ricorrenti costituisca un importante campanello di allarme per i comuni. In verità di questi problemi si è spesso ben consapevoli all’interno dell’ente ma non sempre è facile farvi fronte con misure ordinarie di buona gestione. Senz’altro va apprezzato la funzione “didattica” e in qualche modo “preventiva” di questo tipo di approccio all’esame delle relazioni al rendiconto che permette di rendere note a tutti gli attori dell’ente locale le possibili difficoltà in atto.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.


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