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Sotto la lente anche Agenzie fiscali, Camere di commercio, enti parco
Spending review. Coordinamento sugli immobili delle forze di Polizia

Commissioni tributarie e Agenzie fiscali, Camere di commercio, enti fiera, enti parco, istituti penitenziari, enti di ricerca nel settore agricolo e tutta la rete diplomatico-consolare e culturale all’estero. È nutrito, ma già abbastanza definito, l’elenco di strutture in qualche modo collegate ai ministeri destinate a finire nel mirino della spending review targata Cottarelli. Con il dichiarato obiettivo di far scattare una incisiva razionalizzazione. Un elenco del quale fanno parte anche la gestione del servizio intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, che fa capo al ministero della Giustizia, la rete delle Prefetture, gli enti vigilati dalla presidenza del Consiglio (Formez in testa), il Coni e le società partecipate pubbliche. A cominciare da Rai, Invitalia, Istituto del credito sportivo e Poligrafico dello Stato.

A fornire un’indicazione abbastanza chiara sugli enti su cui si poserà l’attenzione dei gruppi di lavoro formati dal Commissario straordinario per la revisione della spesa è il Programma metodologico messo a punto dallo stesso Carlo Cottarelli che lunedì ha ottenuto l’ok del Comitato interministeriale sulla spending review presieduto dal premier Enrico Letta. Ovviamente non per tutte le strutture indicate scatteranno misure di razionalizzazione, soppressione o accorpamento con altri enti. Ma, visto che il ministro Fabrizio Saccomanni ha fissato come obiettivo massimo della revisione della spesa il recupero di 32 miliardi (due punti di Pil) nei prossimi tre anni, un’incisiva azione di “potatura” a vasto raggio è da considerare più che probabile. Un restyling che potrebbe interessare anche le forze di polizia e le Forze armate. Sul primo versante uno dei compiti del gruppo di lavoro che si occuperà del ministero dell’Interno è quello di valutare un sistema di coordinamento tra Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Forestali anche al fine di giungere a una razionalizzazione dei costi degli immobili fin qui utilizzati. Un coordinamento che, sulla base del piano di lavoro stilato da Cottarelli, dovrebbe essere esteso anche alle Forze armate.

Sotto la lente degli esperti che, insieme alla Ragioneria generale dello Stato, coadiuveranno il Commissario straordinario finiranno anche l’accorpamento di Motorizzazione civile e Aci, le Capitanerie di porto e le autorità portuali e gli enti vigilati dal ministero delle Infrastrutture e trasporti: Anas, Enac, Enav e via dicendo.

Molta attenzione sarà dedicata dai gruppi di lavoro sulla spending review alle procedure relative agli appalti pubblici. Su questo fronte si profila una revisione delle centrali appaltanti con interventi sui provveditorati interregionali per le opere pubbliche.

La ricognizione di Cottarelli investirà anche la spesa per il welfare, in particolare quella per la sanità. Sotto i riflettori finiranno anche le pensioni ma non con l’obiettivo di giungere a un nuovo intervento strutturale, anche perché la riforma Fornero è in vigore da meno di due anni. L’idea è quella di valutare misure mirate come quelle sulle pensioni d’oro e sui trattamenti di reversibilità o sulle prestazioni assistenziali.


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