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Delega fiscale, nuovo stop
Stallo sugli emendamenti in materia di giochi - Ok previsto per oggi

Per la delega fiscale arriva un nuovo rinvio “tecnico”. La tanto attesa approvazione della Commissione Finanze del Senato slitta, se va bene, almeno di un giorno. A frenare la volontà dei senatori e del Governo di spedire il Ddl all’esame dell’Aula quanto prima è stata ancora una volta la Commissione Bilancio di Palazzo Madama che dovrà esprimersi sul nuovo testo del capitolo sulla riforma dei giochi e in particolare sul finanziamento del fondo anti-ludopatie e sull’ippica. La settimana scorsa, infatti, la Commissione Bilancio aveva bocciato i riferimenti al fondo anti-ludopatie e all’ippica per mancanza di copertura e, davanti all’articolo 81 della Costituzione sventolato dalla Bilancio, il Governo è corso ai ripari per non stravolgere un capitolo della delega faticosamente ricostruito nel corso dell’esame alla Camera.

I provvedimenti anti-ludopatia, come hanno spiegato al termine dei brevi lavori di ieri il relatore e presidente della Commissione Finanze Mauro Maria Marino (Pd), nonché il rappresentante del governo, il viceministro all’Economia Luigi Casero, saranno finanziati con gli incassi provenienti dallo stesso comparto dei giochi, modificando l’attuale disciplina fiscale nel percorso di attuazione della delega stessa. Anche il settore ippico dovrà trovare al suo interno le risorse necessarie a finanziare i propri organismi. Gli emendamenti concordati tornano ora alla Ragioneria dello Stato per la «bollinatura» e alla commissione Bilancio per il parere definitivo.

Acquisiti i pareri, entro la stessa giornata (si spera di oggi) la commissione Finanze dovrebbe votare il mandato ai relatori per portare il provvedimento in Aula.

In questo senso i capigruppo del Senato sarebbero pronti a inserire nel calendario, più che affollato di decreti legge (milleproroghe, finanziamento ai partiti e “salva-Roma bis” per citare i principali), dell’Aula di Palazzo Madama la discussione generale con la valutazione degli ultimi emendamenti su cui il dibattito è ancora aperto e presentati la scorsa settimana da Pd e Sc sull’abuso del diritto e il personale delle società di riscossione.

Due temi, anche questi, bocciati dalla Commissione Bilancio e, soprattutto per l’abuso del diritto, anche dal Governo. Sull’abuso del diritto la modifica proposta prevede l’esclusione dall’accertamento per il consulente o l’intermediario che non partecipa all’operazione elusiva contestata dal Fisco. Mentre sulla riscossione la proposta emendativa vuole estendere le tutele oggi applicate ai dipendenti di Equitalia anche al personale delle società della riscossione rimaste fuori dall’ombrello pubblico. Su tutte e due le modifiche la strada per superare l’impasse e velocizzare anche i lavori dell’Aula potrebbe essere quella di trasformare i due emendamenti in ordini del giorno che impegnino il Governo nell’attuazione della delega.

Solo dopo il via libera dell’Aula del Senato la delega potrà, dunque, tornare alla Camera per l’approvazione definitiva. E su questo lo stesso presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, Daniele Capezzone (Fi), sarebbe già pronto a chiedere alla presidenza della Camera e ai gruppi politici l’esame in sede legislativa. In questo modo, dopo 27 mesi di esame parlamentare trascorsi sulla “delega Monti” e ora sul ddl firmato da Letta, il testo semplicemente ritoccato dal Senato potrà essere approvato quasi in tempo reale senza passare ancora una volta per il voto dell’Aula di Montecitorio.


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