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Fabbisogni standard - ANCI, serve riflessione politica su effetti perequazione
La Nota di lavoro dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulla perequazione rappresenta in modo ampio e approfondito le principali problematiche connesse al processo di riequilibrio delle risorse destinate ai Comuni, basato sui fabbisogni standard

La Nota di lavoro dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulla perequazione rappresenta in modo ampio e approfondito le principali problematiche connesse al processo di riequilibrio delle risorse destinate ai Comuni, basato sui fabbisogni e sulle capacità fiscali standard, che entra nel suo terzo anno di applicazione.

Le complesse problematiche sollevate dallo studio sono ovviamente riportate in modo semplificato nelle sintesi di agenzia.

Il percorso di determinazione dei fabbisogni standard inizialmente finalizzato al superamento della spesa storica e poi intaccato dai gravissimi tagli operati sui bilanci comunali richiede – ed ANCI lo sollecita da tempo – un punto politico ed istituzionale che definisca gli obiettivi e le finalità.  L’impatto del riequilibrio di risorse alla luce dei fabbisogni non può non tener conto della riduzione di risorse intercorsa negli anni e anche del blocco ormai di due anni della leva fiscale.

Le più recenti modifiche apportate alla metodologia dei fabbisogni standard hanno migliorato i parametri di definizione, comportando in modo oggettivo una correzione in meglio della posizione dei Comuni di dimensione minore rispetto allo schema del 2015-16. Nel 2017 un maggior numero di Comuni piccoli e medi risulta beneficiato dalla perequazione rispetto agli scorsi anni grazie al lavoro condotto da ANCI e da IFEL. Questi effetti medi sono stati però in parte vanificati dalla riduzione degli strumenti di mitigazione delle penalizzazioni maggiori, riguardanti in gran parte i piccoli Comuni, per effetto di criteri più restrittivi introdotti dal Governo (modifica normativa ancora da adottare) e della minor dotazione finanziaria passata dai 49 milioni di euro dello scorso anno ai soli 35 milioni previsti per il 2017.

In queste condizioni, un rilevante numero di enti che sarebbero stati beneficiati in base ai criteri adottati nel 2015 e nel 2016 potrebbero non rientrare nell’assegnazione correttiva. L’ANCI si augura che avvengano nei prossimi giorni sia l’approvazione – auspicabilmente con qualche rettifica anche finanziaria– della norma necessaria per consolidare il sistema perequativo, sia la correzione di alcuni errori che sembrano emergere dai dati pubblicati nei giorni scorsi dal Ministero dell’Interno, in modo da arrivare alla definitiva determinazione delle risorse assegnate con il Fondo di solidarietà 2017.

L’ANCI sottolinea l’importanza di una approfondita riflessione, in tutte le sedi istituzionali e scientifiche, sugli effetti della perequazione sulle diverse fasce di Comuni, il cui tessuto istituzionale ed organizzativo è stato investito negli scorsi anni da tagli di risorse senza precedenti ed è tuttora alle prese con gli effetti restrittivi della riforma della contabilità.

LEGGI la NOTA di Lavoro n. 1/2017


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