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Patto regionale orizzontale, ultimi giorni per aderire

<p>Ultimi giorni per aderire al Patto regionale orizzontale. Scade, infatti, il 15 ottobre il termine previsto dal dm 6 ottobre 2011, n. 0104309, a meno che le regioni abbiano fi ssato una scadenza diversa. Il Patto orizzontale consente alle regioni di compensare gli obiettivi degli enti locali del proprio territorio, fermo restando l’obiettivo aggregato annuale ad essi assegnato.</p>
<p>In pratica, le province e i comuni che prevedono di realizzare, a fi ne anno, un saldo migliore del proprio obiettivo possono cedere gli spazi fi nanziari in eccesso ad una sorta di &laquo;stanza di compensazione&raquo; di livello regionale, che li ridistribuir&agrave; a favore degli enti che necessitano di maggiori margini di manovra. Entro il 15 ottobre, gli enti devono comunicare la propria disponibilit&agrave; o il proprio fabbisogno di spazi fi nanziari alle regioni (oltre che ad Anci e Upi regionali).</p>
<p>A differenza del Patto verticale, per&ograve;, quello orizzontale &egrave; oneroso. Infatti, gli enti che, in un determinato anno, abbiano benefi ciato di una modifi ca in senso migliorativo del proprio obiettivo dovranno restituire i maggiori spazi fi nanziari ad essi concessi accettando il peggioramento degli obiettivi assegnati per il biennio successivo per un importo complessivamente pari alla quota loro attribuita nel primo anno.</p>
<p>In tal modo, viene garantita agli enti che cedono spazi fi nanziari la restituzione, entro due anni, della quota da essi ceduta. Le comunicazioni degli enti locali, pertanto, dovranno precisare anche le modalit&agrave; di cessione o di recupero degli spazi fi nanziari nel biennio successivo.</p>
<p>Chi &egrave; intenzionato a richiedere spazi ulteriori deve attentamente valutare la sostenibilit&agrave; del peggioramento dell’obiettivo previsto per gli anni futuri. Chi, invece, intende cedere spazi deve ovviamente accertarsi che ci&ograve; non comporti rischi di sforamento del Patto nell’anno corrente.</p>
<p>Entro il 31 ottobre (termine perentorio), le regioni dovranno ripartire gli spazi fi nanziari resisi disponibili, concordando i relativi criteri in sede di Consiglio delle autonomie locali o in mancanza con Anci e Upi regionali e privilegiando le spese in conto capitale, quelle inderogabili e quelle che incidono positivamente sul sistema economico di riferimento.</p>
<p>Esse dovranno, quindi, modificare gli obiettivi degli enti interessati dalle compensazioni, sia per l’anno in corso che per il biennio successivo, comunicandone la nuova misura a ciascun comune o provincia, ad Anci e Upi regionali e al Mef. Per ogni anno, comunque, le variazioni migliorative e peggiorative dovranno compensarsi esattamente, garantendo l’invarianza dell’obiettivo aggregato di comparto.</p>
<p>Da notare che, a differenza di quanto accadeva in passato, il Mef consente ora anche la cessione a valere sul Patto orizzontale di spazi fi nanziari acquisiti attraverso il Patto regionale verticale (si veda la <a href=”http://www.lagazzettadeglientilocali.it/tid/5320184″>circolare n. 6/2014, paragrafo F.3</a>).</p>


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