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Osservatorio sulle partite Iva: ad agosto rimonta la fiducia
L’Agenzia delle Entrate rende noto che aumentano del 9,2%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, le nuove partite Iva aperte ad agosto 2016. È il primo dato rilevabile nella consueta sintesi pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze con le informazioni suddivise per natura giuridica, settore, territorio e dati demografici.

Con comunicato del 10/10/2016 la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate rende noto che:

Aumentano del 9,2%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, le nuove partite Iva aperte ad agosto 2016. È il primo dato rilevabile nella consueta sintesi pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze con le informazioni suddivise per natura giuridica, settore, territorio e dati demografici. In particolare, ne sono state avviate 18.097, circa la metà di quelle aperte a luglio (37.512) ma, si sa, il mese di agosto è quello prescelto per la pausa estiva della maggior parte delle attività e, pertanto, la rilevazione acquista valore solo se confrontata con analoghi periodi dell’anno.

Dal punto di vista della natura giuridica, le maggiori aperture si registrano dalle persone fisiche, con un 75,1% del totale. Alle società di persone va il 4,3% e a quelle di capitali il 19,6%, un risultato, quest’ultimo, veramente significativo, che supera il dato di agosto 2015 di un +23,4 per cento. Rispetto a tale mese, comunque, gli aumenti sono diffusi indistintamente per tutte le forme giuridiche (+12,2% per le società di persone, +6% per le persone fisiche).

Sul fronte territoriale, la parte più consistente di nuove partite Iva è rilevata al Nord (42%). Al Centro si conta il 21,7%, mentre al Sud e nelle Isole è riunito il 36,1 per cento. Confrontando i dati con quelli dello stesso mese dell’anno precedente, risaltano le performance di Sardegna (+41,6%), la Calabria (+21,8%) e la Valle d’Aosta (+15,6%). Agli estremi opposti, invece, l’Abruzzo e la provincia autonoma di Trento, con una diminuzione di avviamenti compresa tra il 5 e il 6 per cento.

L’osservazione per settore produttivo assegna la palma d’oro, come regolarmente avviene, al comparto del commercio, che apre il 22,2% del totale delle nuove partite Iva. A ruota seguono l’agricoltura (14,5%) e le attività professionali (11,1%). Tra i settori elencati, il miglior risultato arriva senza dubbi dall’agricoltura, che piazza un +50% sullo stesso mese dell’anno scorso. Si destreggiano bene anche la sanità (+25,5%) e le attività immobiliari (+18,9%). In controtendenza, la prestazione del settore servizi alle imprese (-8,9%), del commercio che, pur essendo il comparto con più aperture, fa segnare un calo del 4,5% e dell’istruzione (-1,3%).

“Demograficamente” discorrendo, rimane costante la preponderanza della quota maschile (61,3%). In ogni caso, il 47,8% delle aperture è appannaggio dei giovani fino a 35 anni e il 32,9% dei cittadini tra i 36 e i 50 anni. Ma, a guardar bene, in confronto ad agosto 2015, tutte le fasce d’età registrano aumenti e, tra i più intraprendenti, troviamo niente di meno che gli over 65.

Infine, la sintesi rileva che, dei nuovi soggetti Iva, il 20,3% risulta nato all’estero e il 33% (più di 6mila contribuenti) ha aderito al regime agevolato forfettario, mettendo a segno un +11,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

 


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