MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


Due differenti contabilizzazioni delle anticipazioni di liquidità di cui al d.l.35/2013 (seconda parte) - Il Commento di V. Giannotti
Dopo aver evidenziato nella prima parte dell’articolo (bilancioecontabilita.it 19/09/2016) la contabilizzazione accettata dai giudici contabili sulla permanenza a residui passivi dei debiti relativi alle anticipazioni di liquidità disposte dalla Cassa Depositi e Prestiti, con questo articolo si evidenzia un parere reso ad un Comune che aveva, invece, proceduto alla cancellazione, nella fase di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi dovute al passaggio ai nuovi principi della contabilità armonizzata

di V. Giannotti

Dopo aver evidenziato nella prima parte dell’articolo (bilancioecontabilita.it 19/09/2016) la contabilizzazione accettata dai giudici contabili sulla permanenza a residui passivi dei debiti relativi alle anticipazioni di liquidità disposte dalla Cassa Depositi e Prestiti, con questo articolo si evidenzia un parere reso ad un Comune che aveva, invece, proceduto alla cancellazione, nella fase di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi dovute al passaggio ai nuovi principi della contabilità armonizzata, dei residui passivi intestati alla Cassa Depositi e Prestiti con generazione di un avanzo di amministrazione, senza che fossero allo stesso apposti vincoli per i futuri pagamenti dovuti per la restituzione delle quote capitali alla Cassa depositi e Prestiti. In questo caso, evidenzia il Comune istante, come al fine di una corretta contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità, in applicazione dei principi di armonizzazione contabile, sembrerebbe necessario, in aggiunta alla contabilizzazione della quota capitale annuale a rimborso della anticipazione, dover predisporre uno specifico accantonamento annuale sull’avanzo di Amministrazione, al fine di sterilizzare gli effetti di tale anticipazione di liquidità, precisando che l’avanzo libero generato non sia in ogni caso stato utilizzato per finalità diverse. A tal fine sono state poste le due seguenti domande ai giudici contabili:

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