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Rush finale per aderire al Patto incentivato

Ultime ore per aderire al Patto incentivato 2015. Scade il 15 aprile, infatti, il primo termine fissato dai commi 480-486 della legge 190/2014, che disciplinano le modalità attraverso cui i governatori possono venire in soccorso di comuni, province e città metropolitane per alleggerire i propri obiettivi di finanza pubblica e rilanciare gli investimenti. Nel frattempo, Anci e Ifel stanno lavorando per emendare, nel suo complesso, la questione inerente alla rimodulazione degli obiettivi di Patto, sia per una proroga dei tempi sia per una revisione delle modalità applicative. La partita si giocherà all’interno del decreto legge sulla finanza locale in preparazione.

Al momento, la carta più promettente è il c.d. Patto «incentivato», rifinanziato anche per quest’anno dalla stessa l 190. In base a tale istituto, le regioni che cedono quote di Patto agli enti locali ottengono un contributo in termini di cassa, per un totale di 1 miliardo. Siccome i governatori ci guadagnano, è probabile che il tasso di adesione sia elevato. La misura, grazie al moltiplicatore che assegna alle regioni cedenti l’83,33% degli spazi ceduti, vale fino a 1200 milioni di maggiori pagamenti in conto capitale.

In base all’ultimo periodo del comma 484, gli spazi finanziari ceduti attraverso questo canale sono utilizzabili dai beneficiari esclusivamente per pagare i debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno 2014. In pratica, come chiarito dal Mef, deve trattarsi di pagamenti relativi a contratti che comportano, in via esclusiva o prevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento di un prezzo. Sono compresi anche i contratti previsti dall’ art. 3, comma 3, del codice dei contratti pubblici.

Non rientrano, invece, e quindi non possono essere agevolati con il Patto incentivato, altre tipologie di pagamenti, come ad esempio le indennità di esproprio o le restituzioni di trasferimenti ad altre pubbliche amministrazioni.

Entro il termine perentorio del 30 aprile, le regioni dovranno definire il riparto, assegnando il 75% degli spazi disponibili a favore dei comuni e il restante 25% a favore di province e città metropolitane. Ma la tempistica potrebbe essere rivista dal dl in arrivo (si parla di una proroga al 30 giugno).

Sempre il 15 aprile scade anche il termine per la comunicazione dei dati necessari alla revisione degli obiettivi da parte dei comuni che gestiscono funzioni e servizi mediante convenzione ai sensi dell’art. 31, comma 6-bis, della l 183/2011. Tale rimodulazione è disposta dal Mef, sulla base delle informazioni fornite dagli stessi comuni all’Ifel. Al momento, però, il portale Ifel non risulta ancora aggiornato, ma l’Istituto ha comunicato che la rilevazione sarà avviata nei prossimi giorni.


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