Stabilità, attesa per gli emendamenti dell’esecutivo. Sud e sicurezza, si lavora sulle coperture

Fonte: il Sole 24 Ore

Iniziato alla Camera “l’ultimo miglio” per la seconda lettura della legge di Stabilità 2016. Domani, la commissione Bilancio inizierà il vero e proprio esame della manovra, e l’attesa è tutta per le richieste di modifica che verranno avanzate dal governo. Sotto i riflettori finirà in particolare l’emendamento che “copia e incolla” in Stabilità il decreto legge “Salva banche”, approvato dal Consiglio dei ministri del 22 novembre per “salvare”, appunto, quattro istituti di credito dal bail-in europeo che entrerà in vigore a gennaio.

Tempi stretti per l’emendamento banche
Il dl sarà inserito nella manovra come proposta di miglioramento da parte del governo in modo che sia operativo già per fine anno. Ma i tempi, come spiega il presidente di dem della commissione, Francesco Boccia, sono già stretti perché si deve «consentire a tutti gruppi parlamentari di avere la possibilità di confrontarsi democraticamente nelle prossime due settimane dei lavoro». Nelle prossime due settimane, inoltre, i deputati dovranno affrontare non poche questioni difficili. Su tutte c’è il “pacchetto Sud”, che il Senato ha accantonato proprio in vista del passaggio a Montecitorio. Su questo fronte, il problema è rappresentato dalle coperture. Sul Sud, le soluzioni sul tavolo sono le stesse ereditate dal Senato: reintroduzione del credito d’imposta e sgravi più forti per i neo-assunti, oltre ad un innalzamento della soglia dei maxi-ammortamenti al 160 per cento. La trattativa è in corso, e gli emendamenti targati Pd puntano soprattutto ad una decontribuzione piena per i neo-assunti nel Mezzogiorno.

Pensioni ed enti locali nodi da sciogliere
Ma sono anche altri i nodi da sciogliere, a cominciare dalle misure sulle pensioni (dall’opzione donna alla no tax area dei pensionati, mentre sulla flessibilità la partita è ufficialmente rinviata all’anno prossimo), passando dai giochi alle misure per gli enti locali. Sul tavolo anche una cinquantina di richieste da parte dei ministeri. Tra i temi aperti c’è poi il pressing del presidente dell’Inps Tito Boeri che ha sollecitato nuovi fondi per poter dare esecuzione al progetto “buste arancioni”. Si tratta dell’invio delle simulazioni della pensione futura. «Entro Natale ne invieremo solo una piccola parte, circa 150mila, ha spiegato il presidente dell’ente previdenziale, «perché non ci è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa». In altre parole la spesa per spedizioni è contingentata. L’augurio è che «in legge di Stabilità possa essere sbloccata la spesa», così «da inviare il grosso delle buste arancioni» subito dopo.

Capitolo sicurezza, sulle risorse ultima parola all’Europa
Un discorso a parte è rappresentato dagli stanziamenti per sicurezza e Forze dell’Ordine. Dopo gli attentati di Parigi del 13/11, i 2 miliardi di euro aggiuntivi promessi la scorsa settimana dal premier Matteo Renzi, presentando la proposta per il contrasto del terrorismo, dovrebbero arrivare con lo sblocco della flessibilità sui migranti chiesta all’Europa. Sulla sicurezza sarà Palazzo Chigi a decidere come e quando procedere. Si tratta di 2 miliardi di euro (uno per la sicurezza e l’altro per la cultura) e l’annuncio di Renzi si dovrà concretizzare in un emendamento al momento ancora allo studio dei tecnici di palazzo Chigi. Ma le risorse sono appese al verdetto Ue atteso in primavera e la legge di Stabilità deve essere approvata entro il 31 dicembre. Per mettere nero su bianco le coperture aggiuntive, tra le ipotesi su cui starebbe lavorando il Mef ci sarebbe anche quella di introdurre una eventuale clausola di salvaguardia.

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