L’utilizzo dell’avanzo libero in presenta di anticipazioni di tesoreria

Approfondimento di V. Giannotti

Il ricorso ripetuto alle anticipazioni di tesoreria e l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione non vincolato per spese in conto capitale, in presenza di anticipazione di cassa, rappresentano le criticità rilevate dai giudici contabili a fronte dell’esame dei conti consuntivi di un ente locale.

Il ricorso alle anticipazioni di tesoreria

La relazione dell’Organo di revisione contabile ha evidenziato un ampio, costante ed abnorme ricorso alle anticipazioni di tesoreria da parte dell’ente locale. Dai dati elaborati risulta, infatti, che l’ente abbia nel 2015 utilizzato l’anticipazione di tesoreria per oltre 300 giorni, nel 2016 il ricorso all’anticipazione è sceso a 295 giorni, mentre nell’anno 2017 il cui ricorso è stato di 256 giorni.
La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Piemonte rileva come il ricorso costante all’anticipazione di tesoreria è un indice sintomatico di un grave squilibrio strutturale, espressione dell’incapacità dell’Ente di far fronte con le entrate ordinarie ai pagamenti. Infatti, il prolungato ricorso all’anticipazione di tesoreria comporta costi elevati per l’Ente, trasformando l’anticipazione in una forma di debito di medio termine, con gli obblighi previsti dall’art. 119 della Costituzione in ordine all’utilizzo dell’indebitamento.

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