La spesa Statale regionalizzata secondo l’analisi della Ragioneria Generale dello Stato

La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato in data 17/10/13 lo studio annuale, relativamente al 2011, sulla distribuzione dei pagamenti complessivi erogati dallo Stato distinti per regione di destinazione.

Si tratta di voci quali stipendi, acquisti di beni e servizi, trasferimenti ad amministrazioni ed enti pubblici, a imprese e famiglie, interessi, investimenti diretti e contributi agli investimenti. Rimangono invece escluse le spese per rimborsi di prestiti.

Viene qui presentata la quantificazione definitiva di tali pagamenti: nel gennaio 2013 era stata infatti diffusa una stima provvisoria. L’aggiornamento e l’ampliamento delle fonti utilizzate e il miglioramento della base informativa interna al Dipartimento, hanno consentito di affinare la ripartizione territoriale di alcuni importi che, nella stima provvisoria, si fondava su parametri relativi ad esercizi precedenti o su ipotesi.

La distribuzione regionale dei pagamenti del bilancio dello Stato per operazioni finali è presentata secondo la classificazione economica (33 categorie e sottocategorie) e secondo la classificazione funzionale per missioni e programmi (41 settori di intervento, individuati dalle 34 missioni e da 7 programmi ritenuti di particolare rilevanza). Il tradizionale schema per funzioni obiettivo, proposto nelle precedenti pubblicazioni, continua ad essere presentato sul sito web della Ragioneria Generale dello Stato per garantire la continuità delle serie storiche.

Sono inoltre presentati i risultati complessivi relativi alla spesa sostenuta da Enti pubblici, da Amministrazioni e da Fondi alimentati con risorse nazionali e comunitarie (Enti Previdenziali, Anas SpA, Enti di Ricerca, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fondo per le agevolazioni alla ricerca,  ecc.).

La spesa analizzata ammonta complessivamente a circa 687 miliardi di euro, di cui 519 relativi al bilancio dello Stato. L’ammontare attribuito a livello regionale è pari a 568 miliardi mentre la residua parte, pari a 119 miliardi, non è stata attribuita, trattandosi in larga parte di partite puramente contabili, di poste correttive e compensative delle entrate o di spese dirette all’estero.

 

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