La legge di bilancio 2018 prova a risolvere il problema delle gare deserte sull’affidamento delle tesorerie

Approfondimento di V. Giannotti

A seguito del grido di allarme dell’ANCI sul fenomeno diffuso delle gare deserte da parte dei comuni nell’affidamento dei servizi di tesoreria, è finalmente intervenuto il legislatore proponendo due diverse soluzioni, da un lato fornendo la possibilità dell’intervento della Cassa Depositi e Prestiti e, dall’altro prevedendo una diminuzione del rischio legato ad un eventuale dissesto degli enti locali.
La legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017 n.205) all’art.1 comma 878 ha, infatti, disposto quanto segue:

Al fine di assicurare la copertura e la continuità del servizio di tesoreria su tutto il territorio nazionale, tenuto conto dell’essenzialità del medesimo per il funzionamento degli enti locali, nonché di garantirne la sostenibilità economico-finanziaria, anche per finalità di tutela e di coordinamento della finanza pubblica:
a) all’articolo 40, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, dopo il primo periodo è inserito il seguente: «Nell’ambito del predetto servizio di tesoreria, sulla base di apposite convenzioni, la società Cassa depositi e prestiti Spa è autorizzata a concedere anticipazioni di tesoreria agli enti locali nel rispetto dei princìpi di accessibilità, uniformità di trattamento, predeterminazione e non discriminazione»;
b) all’articolo 255, comma 10, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dopo le parole: «di liquidazione» sono inserite le seguenti:«delle anticipazioni di tesoreria di cui all’articolo 222 e».

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